Tempo di Covid, ma anche e sempre tempo di Rally. Dopo la celebre classicissima in bicicletta, Sanremo, in grande spolvero, ha riproposto la settimana scorsa anche le sue tradizionali competizioni automobilistiche, accendendo di interesse non solo il mondo degli appassionati e degli sportivi, ma anche degli amanti della Riviera; un crescendo di sfide e di spericolate prove di velocità al limite della resistenza di bolidi sfreccianti e di piloti che si sono affrontati come in una olimpiade greca; una gara che ha regalato alla Riviera e al suo impareggiabile entroterra il consueto spettacolo di un evento che fa ormai parte della leggenda della Città dei Fiori. Dal palco dell'Ariston per le canzoni del Festival al podio dei protagonisti e dei vincitori delle gare su strada passa tutto l'indotto delle atmosfere irripetibili che hanno il sapore di Sanremo, il sapore di una favola che non svanisce mai. Il sapore di una voglia di emozioni, dunque, che la pandemia con la sua cupa stagione non ha cancellato. Il Rally, forse più ancora di altre manifestazioni, ha risvegliato le antiche passioni di un pubblico che cerca di rivivere i momenti magici di un indimenticabile passato. Di questo bisogna ringraziare la felice e instancabile opera organizzativa dei fratelli Maiga, che tengono alta la speranza di rivedere Sanremo sul tetto del mondo. Il ripetere delle edizioni del Rally, oltre ogni ostacolo, va visto in questa prospettiva mai tramontata.
Casalino Pierluigi
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