domenica 31 ottobre 2021

Miti greci.



Narrare i miti implica una scrittura specifica, in cui il poeta e il romanziere  – come già in altri testi consimili, penso soprattutto a Terre del mito – sembrano ricongiungersi in una dimensione nuova.
La sua lunga militanza, perché di questo si tratta, infine, per un mondo più libero, per un diverso rapporto con la natura e con l’amore, per una forma di resistenza umana, in nome della letteratura e della poesia, alla tecnica e alla nostra società, che definisce materialistica, povera, cieca, trova una felicità particolare quando, poniamo, ci racconta di Eros e Psiche e del loro amore impossibile, della loro carnalità che impone il buio e vieta a lei di gettare lo sguardo su di lui; di Eros che l’ha portate nel suo castello misterioso e ne ha fatto, attraverso l’amore, qualcosa di diverso e sconosciuto. Come in un’elegia, si inseguono le estati e i tormenti di Adone, follemente amato da Afrodite “per la prima volta innamorata davvero”, ucciso per gelosia da Ares in veste di cinghiale, riportato in vita da uno Zeus commosso, forse sedotto, dalle lacrime della dea e da quell’amore totalizzante, richiamato infine dall’Ade almeno per i mesi della primavera. E nel mito sembra risuonare con una musica diversa la sua poesia, poniamo quella struggente di Fioriture e rifioriture. Adone è anche uno dei primi essere umani divinizzati che risorgono, nella nostra storia di miti, riti e religioni, uno dei momenti (impliciti) in cui restiamo i fili tra la grecità arcaica e le religioni monoteistiche, non per darne un’interpretazione filologica ma diremmo appassionata: perché i miti li interroga, ma soprattutto li vive.
Casalino Pierluigi 




 "Viva il greco, lingua del confronto e dell'antitesi"
Non condanna né contesta né razionalizza, considerato che al vaglio della ragione, non proprio lo strumento ideale per affrontarle, le favole diventano inerti, talvolta persino irritanti: al contrario, le fa semplicemente proprie, le lascia risuonare in sé grazie a quel “dono ermeneutico” di cui parlava James Hillman, ovvero “la capacità di immaginare in modo mitologico” che, sosteneva il grande psicoanalista-filosofo, è un’arte “simile” a quella del poeta. Il suo non è un catalogo di miti, di schede, di ricostruzioni – come ce ne sono tanti – che tengono conto minuzioso della volatilità mitica. Le antiche storie non sono mai univoche e coerenti, hanno infinite variazioni, ma ruotano ovviamente intorno a un nocciolo potente e diremmo irradiante.




 La concezione di vita e morte nell'antica Grecia.
È questo l’argomento vero del libro, che i noccioli raggruppa e ordina per temi, anzi per figure: Figure del mito per ventiquattro movimenti umani è infatti il titolo della parte centrale e più corposa. I “movimenti umani” sono le passioni, i sogni, la forza e la debolezza dell’anima, secondo la definizione che ne dette Dante nella Commedia. E l’anima da “manutenere”, termine in sé ambiguo e di non univoca definizione, è qui a intendersi nel senso che le dette Hillman, per certi versi il punto di partenza dal quale Conte un poco, alla fine, sembra discostarsi muovendosi verso i temi della propria poetica. L’anima per lui è il luogo di convergenza tra corpo e spirito – in una sorta di struttura trinitaria.




  "Galatea", conturbante rivisitazione del mito di Pigmalione
Viene alla mente, ricordo dei nostri studi liceali, la “animula vagula blandula”, quella “hospes comesque corporis” perduta in luoghi incolori, ardui e spogli. Si trattava però, nei brevi versi dell’imperatore Adriano, dei luoghi della morte. In Conte, l’anima è altrettanto bisognosa di conforto, ma nella vita della soffocante contemporaneità. È minacciata, e viva. “Manutenerla” vuol dire riscoprirla, liberarla, persino aggiustarla rimediando alle offese e alle rotture, e questo si può fare cominciando a capire, ciascuno di noi, qual è il mito dominante della nostra vita, in che mito stiamo vivendo (pur senza esserne consapevoli): perché i miti non sono vangeli, non contemplano distinzioni etiche tra bene e male; semmai si equilibrano, si scontrano, si compongono. Apollo deve venire a patti con Afrodite per non chiudersi in una torre di solitudine, Hermes non può abbandonarsi alla sola leggerezza, e magari al commercio, Prometeo non può distruggere il mondo; Narciso deve essere temperato dall’energia oscura dell’amore, per non farci cadere nel solipsismo (la narrazione del suo mito è uno dei momenti più avvincenti, peraltro, del mito.)
“Se sai riconoscere i miti che stai vivendo, è già oltre il pericolo di tracollare”: quei miti, dice Conte alla “cara lettrice” e al “caro lettore”, le figure del mito greco, “che tu lo sappia o no”, si muovono “sulla scena della tua anima”.

L’ultima sezione, considerato il passo del viaggio nel mito, è quasi di necessità un libro d’ore, il vademecum per una manutenzione quotidiana delineato sui tempi della giornata, dal mattino alla notte. Non si tratta di preghiere ma di aforismi, talvolta ironici, quasi un lungo mantra, che va dal severo “Fai i conti coi tuoi desideri. Non reprimerli mai. Impara a governarli sempre” al delizioso: “Beato il paese che non ha bisogno di antieroi”.

Al quale aggiungeremmo di controcanto, e affettuosamente, un nostro codicillo che è tuttavia implicito nel discorso appassionato, anarchico e in fondo laico e nella stessa lettura dei greci: beato anche, e forse più, il paese che non ha bisogno di testi sacri.
Casalino Pierluigi 




sabato 30 ottobre 2021

L'amore ieri, oggi, domani....


L'amore del dolce stilnovo: cos'è cambiato da Dante ai giorni nostri?




 A partire dai secoli antichi che abbracciano i romanzi cavallereschi e la lirica provenzale, la scuola siciliana e il dolce stilnovo, per giungere all'arte di leggere e scrivere contemporanea, la donna ha ricoperto in tutta la sua esistenza un ruolo fondamentale: è stata l'oggetto del desiderio dell'uomo, analizzata e interpretata in molteplici modi.
Esempio fondamentale è proprio la bellissima "musa" ispiratrice Dantesca, oggetto dell'esaltazione del poeta, elevatissima creatura e irraggiungibile desiderio. E' una "donna-angelo", adorata dal poeta per la sua grazia, la sua gentilezza e le sue doti morali: si tratta di Beatrice, il tramite fra Dio e l'uomo.
Ma chi era veramente Beatrice Portinari? Sono molte le teorie a riguardo lasciate dai diversi studiosi. In molti credono che la donna che abbia fatto innamorare il famigerato poeta sia semplicemente una sua invenzione; molti altri, invece, credono che la fanciulla si possa associare alla sposa di Simone de Bardi.
Nonostante ciò è innegabile che questa giovane donna abbia lasciato una traccia indelebile nella letteratura italiana grazie al poeta.
Egli infatti le dedica la "Vita Nova", opera giovanile e raccolta di componimenti  in forma di prosimetro scritti tra il 1283 e il 1293 in cui egli stesso dichiara di averla incontrata per la prima volta a soli nove anni e di averla rivista esattamente nove anni dopo: la ripetizione non è casuale, in quanto rappresentante della Trinità che avvolge come un velo morbido la fanciulla, rendendola una creatura spirituale che suscita stupore. La ragazza, destinata a morire a soli ventiquattro anni, viene sollevata oltre le altre donne "angelicate" dei poeti stilnovisti, e lasciò in Dante un vuoto incolmabile, spingendolo a trovar rifugio dalla sua disperazione nella lettura di testi latini.
L'amore di Dante per Beatrice non si spense mai tanto che, nel 1307, il poeta la collocò nel Paradiso della sua "Divina Commedia": ella reincarna la sapienza teologica, è la fedele accompagnatrice delle anime buone nel regno dei cieli e la vediamo molto attenta a chiarire problemi di matrice filosofica e religiosa. 
Beatrice è maestra di verità, che permette al poeta di arrivare al Paradiso, e quindi, di raggiungere Dio.
Il gesto dell'Alighieri può essere considerato il gesto d'amore più bello nei confronti della sua amata: collocarla nel regno dei cieli non fa altro che sottolineare tutte le sue qualità migliori, che hanno colpito il poeta nel profondo.
La loro storia d'amore sempre un po' tormentata sarà destinata nel futuro a vivere per sempre, senza mai spegnersi: il ricordo di Beatrice vivrà per sempre nel miglior scritto di Dante.
E' inevitabile pensare quindi che la donna sia una figura estremamente importante per le arti e per gli artisti che, quando sono innamorati, sono capaci di esaltarla e rendere delle proprie opere dei veri capolavori, destinati a non tramontare mai. 
La questione, però, sorge spontanea: l'amore, sentimento presente da secoli nella vita di ciascun individuo e quindi di carattere universale, ha mantenuto la sua posizione nelle vite delle persone? Ma soprattutto, i sentimenti sono rimasti così forti proprio come in Dante nei confronti della sua amata, anche nei giovani d'oggi?
L'amore indubbiamente ha subìto dei cambiamenti nel corso degli anni, conservando alcuni tratti ed eliminandone altri: il corteggiamento, ad esempio nell'epoca dei mass-media, è stato oggetto di modifiche molto intense. 
Il nostro poeta stilnovista per riuscire ad attirare l'attenzione della sua amata, le dedicava scritti d'amore: oggigiorno i ragazzi mandano delle semplici "richieste di amicizia" nei social network o banalissimi messaggi su piattaforme di messaggistica. 
La questione presenta quindi una contraddizione: è impossibile pensare che un sentimento tanto acceso, così com'è l'amore, che dovrebbe "incendiare" i cuori degli innamorati sia via via andata a "freddarsi" con l'avvento della tecnologia. Non si vivono più i sentimenti in modo integrale e non c'è più l'imbarazzo dei primi incontri, dei primi sguardi e dei primi approcci fisici: si svolge tutto attraverso un banalissimo cellulare che, per forza di cose, tende a banalizzare anche l'affetto.
Nessuno può sapere cosa riserva il futuro, e per questo nessuno può sapere se l'amore tornerà ad essere come quello di Dante e Beatrice, un amore "d'altri tempi" proprio come quello dei nostri nonni, che conservano ricordi stupendi legati ad esso. Ma una cosa è certa: l'amore è un sentimento particolare che in pochi, -solo coloro che l'hanno provato almeno una volta nella vita- possono comprendere a pieno. E' importante saper prendersi cura delle persone con affetto e una volta raggiunto questo obiettivo, si sarà in grado di vivere la propria vita in modo migliore. E chissà se in un futuro ancora molto lontano le cose potranno trovare il loro giusto ordine, e quindi, l'amore tornare alla sua vera essenza e al suo vero valore.
Per ora, tutto ciò che resta da fare è aspettare e sperare pazientemente. 
Casalino Pierluigi 



L'amore nel dolce stil novo, 1.

L'amore nel dolce stil novo, 2.



La nuova concezione d'amore nel Dolce Stil Novo



 

Il Dolce stil novo nasce a Bologna con Guido Guinizzelli e si sviluppa in Toscana, particolarmente a Firenze, negli ultimi decenni del 1200. Gli Stilnovisti si pongono in contrapposizione con le poetiche precedenti (in particolare i rimatori siciliani e i guittoniani) per motivi che sono di ordine stilistico, ma soprattutto di ordine intellettuale. Infatti i protagonisti di tale movimento (Guinizzelli, Cavalcanti, Dante e altri ancora) si formano presso le più prestigiose università del periodo e la loro produzione poetica riflette e in parte dipende da questa propensione per la filosofia. Non è un caso che conoscano la speculazione aristotelica e cerchino attraverso questi strumenti di interpretare il fenomeno amoroso, naturalmente arrivando ad una profondità superiore (e, in questo senso, del tutto nuova) rispetto alle poetiche precedenti. Analizziamo alcune delle caratteristiche della nuova concezione sull'amore. Ad esempio, invece di accontentarsi del galateo cortese, provano ad applicare la teoria aristotelica di atto-potenza all'innamoramento. Ciò, se da un lato sembra peccare di intellettualismo, dall'altro, però, porta ad acquisire maggiore coscienza di un fenomeno che sembra del tutto legato all'istintualità sentimentale dell'uomo. Dante, nei canti XXVII e XXVIII del Purgatorio, spiega con molta precisione la nuova teoria d'amore e, in particolare, nei versi 19 - 33 del XXVII dice che la donna ha la facoltà di portare in atto il sentimento amoroso, che, essendo innato in ogni uomo, rimane in potenza fino all'intervento della donna stessa.

19

21 

      L'animo, ch'è creato ad amar presto,
ad ogne cosa è mobile che piace,
tosto che dal piacere in atto è desto. L'animo, che è creato con una disposizione naturale ad amare, è pronto a muoversi verso ogni cosa piacevole, non appena è messo in attività da questo piacere.
Il concetto viene ribadito anche da Guido Guinizzelli, nella seconda stanza della canzone Al cor gentile rempaira sempre amore, e da Guido Cavalcanti nel sonetto che comincia in questo modo:

Voi che per li occhi mi passaste 'l core

e destaste la mente che dormia.

Collegato a tale funzione attualizzante, individuano un'altra caratteristica fondamentale: l'amore è 'signore', cioè è invincibile, quindi è vano resitergli. Come dice Guido Cavalcanti in Fresca rosa novella

40       E se vi pare oltraggio

 ch' ad amarvi sia dato,

 non sia da voi blasmato:

43       ché solo Amor mi sforza,

 contra cui non val forza - né misura.

L’idea che sembra essere al centro dello Stil Novo è che la donna ingenera sempre nell’uomo un sentimento di elevazione, di perfezione; l’amare stimola una ferma volontà di annobilimento che si tramuta in ansia metafisica e brama d’assoluto. Tale nobilitazione dell’animo è chiamata ‘gentilezza’, che sarebbe la perfezione dell’essere, contraria alla nobiltà di stirpe di sangue che invece era esaltata dalla letteratura cortese e cavalleresca. Va ricordato infatti come alla corte reale, che era lo sfondo immaginario della poesia provenzale e siciliana, si sostituisce qui una corte ideale di spiriti eletti, orgogliosamente uniti intorno a un mito rinnovato dell'aristocrazia intellettuale: con l'evoluzione sociale del Comune infatti, il concetto stesso di gentilezza ha perduto quel significato di “nobiltà di stirpe” che ebbe nella società feudale e mantenne alla Curia federiciana ed ha assunto un significato nuovo di “perfezione morale e spirituale”, fondata sull'”altezza d’ingegno”. Diversi testi parlano di questo tema:

Guido Guinizzelli

Al cor gentil rempaira sempre amore

come l'ausello in selva a la verdura

L’amore torna regolarmente (quindi ha la sua vera dimora - Contini) nel cuore gentile | come l’uccello nel bosco ritorna in mezzo al verde

                

e poco dopo, ai vv. 51-60

 

Donna, Deo mi dirà: "Che presomisti?",

52      siando l'alma mia a Lui davanti.

"Lo ciel passasti e 'nfin a Me venisti

e desti in vano amor Me per semblanti:

55      ch'a Me conven le laude

e a la reina del regname degno,

per cui cessa onne fraude".

Dir Li porò: "Tenne d'angel sembianza

         che fosse del Tuo regno;

60      non me fu fallo, s'eo li posi amanza".

Dante Alighieri, Vita Nova, XX

1       Amore e 'l cor gentil sono una cosa,

        sì come il saggio in suo dittare pone,

3       e così esser l'un sanza l'altro osa

        com'alma razional sanza ragione.

È per tale motivo che la figura della donna-angelo, già riscontrata in altre scuole poetiche, acquista un’identità nuova: non è più una metafora o un ornamento retorico (come era nella poesia cortese), ma è realmente l’Intelligenza mediatrice tra il poeta e Dio. Sempre Cavalcanti  in Fresca rosa novella

19     Angelica sembranza

        in voi, donna, riposa

Guido Guinizelli

1        Gentil donzella, di pregio nomata,

         degna di laude e di tutto onore,

3        ché par de voi non fu ancora nata

         né sì compiuta de tutto valore,

5       pare che 'n voi dimori onne fiata

         la deità de l'alto deo d'amore.

Proprio per questo basilare ruolo di tramite, e nonostante tale elevazione sovrumana, la donna non perde i connotati fisici, umani, reali, che, anzi, sono ben messi in evidenza. Infatti la donna è sempre collegata con l’esperienza vissuta, storicamente avvenuta. Non a caso rimane indispensabile il dialogo con la donna, nel senso che il poeta aspetta e implora sempre segni e gesti di corresponsione.
Casalino Pierluigi 

domenica 17 ottobre 2021

Il nazionalismo cinese. Un rischio per la sicurezza internazionale.

Gli attuali aggiustamenti di vertice impressi al capitalismo cinese mettono in evidenza l'emergere di una fase storica di crescente nazionalismo che non può che riflettersi sugli equilibri geopolitici dell'Estremo Oriente, ma anche su quelli globali. Il disagio sociale che il modello di sviluppo adottato in Cina fin dal 1978 provoca in parte della popolazione del Paese, soprattutto in quella delle periferie, ha spinto la leadership cinese ad assumere indirizzi politici improntati ad un'accentuata aggressività sul quadrante esterno. Ma aldilà delle contingenze economiche, la volontà di esprimere una via nazionale di potenza parte da lontano. Le occasioni del 70º anniversario della RPC nel 2019, e di recente, soprattutto, le celebrazioni del centenario del Partito Comunista Cinese e di quelle della rivoluzione del 1911 contro la dinastia imperiale hanno offerto l'occasione per Xi Jinping per alzare la voce sulle intenzioni egemoniche di Pechino e in particolare sull'intenzione di riunificare Taiwan al continente. Il nazionalismo come arma di coesione sociale e di esportazione dei valori del comunismo cinese attraverso una diplomazia culturale che rappresenta la longa manuale del Partito. L'esaltare dell'identità culturale estesa ad ogni gruppo cinese religioso e non, mediante le associazioni imprenditoriali e di amicizia che esportano la narrazione cinopopolare. Con analoga manovra Pechino tenta di impiantarsi in Occidente mediante il fare aderire al progetto cinese anche con la corruzione settori rilevanti dell'economia e della cultura. E così pure nei paesi emergenti. Tutto ciò per diventare un modello alternativo alle democrazie, pur in presenza di deficit importanti nel rispetto dei diritti umani e delle libertà civili.
Casalino Pierluigi 

venerdì 15 ottobre 2021

Dove va il mondo. Il ritorno della Russia e l'emergere della Cina.


Dal primo decennio del duemila, la Russia è tornata ad affacciarsi sul quadrante internazionale con le rinnovate ambizioni di superpotenza non più di stampo sovietico, ma con caratteristiche più conformi alla tradizione zarista. Rimando in proposito alle mie considerazioni sull'argomento già più volte formulate sul web, così come, analogamente, richiamo le mie riflessioni sull'altra potenza dispotica del mondo, la Cina comunista,che dietro alla politica nazionalista cerca di recuperare quel dissenso sociale interno, che in qualche modo emerge dal modello capitalistico adottato fin dai tempi del dopo Maozedong. Questi nuovi scenari non fanno venir meno le puntualizzazioni che si riferiscono al mondo nato all'indomani del crollo dell'ordine di Yalta. Contemporaneamente si nota un'autoflagellazione civile della più grande potenza mondiale, gli USA, sentimento che mette in crisi la sua leadership planetaria, in vista di un suo nuovo ruolo di superpotenza. Cio' nondimeno gli assetti planetari non si presentano per nulla stabiliti e si assiste ad un rimescolamento delle carte dovuto sia ad alcune variabili indipendenti come il terrorismo e sia al peso crescente della competizione in corso per gli approvvigionamenti energetici e delle materie prime soprattutto in considerazione dell'espandersi delle nuove tecnologie. Il futuro geopolitico si gioca ormai su questo piano.
Casalino Pierluigi 

giovedì 14 ottobre 2021

Dove va il mondo? Non una sola guerra fredda, ma più conflitti rischiosi verso una generale configurazione inizialmente non voluta. Una sintesi di esempi di crisi su cui riflettere. Scenari probabili, ma non scontati alla luce dell'mprevedile intreccio di alleanze inedite anche tra chi apparentemente è in contrasto.

La Storia ci mostra il ripetersi non sempre simmetrico, ma con ricorrenti categorie analogiche, di eventi incontrollati che sfuggono al calcolo delle diplomazie e alla ragionevole ricerca della conservazione degli equilibri. Gli attuali punti di criticità sul quadrante internazionale sui quali dal 2020 ha fatto irruzione a gamba tesa il covid 19 hanno reso ancora più vulnerabili gli assetti geopolitici, peraltro in fibrillazione a causa dell'alterazione dei mercati delle materie prime e delle risorse  energetiche.Circostanza questa che non esclude un'anti Opec, ad esempio, promossa proprio da America e Cina. Una serie di crisi dunque che coinvolgono il sistema finanziario multilaterale che non lascia scampo ad iniziative in ordine sparso. L'abbandono dell'Afghanistan da parte occidentale se da un lato significa un'esigenza di ritagliare spazi strategici di più alto profilo, dall'altro dimostra quanto sia ormai in atto una fase di riflessione sulle reali linee guida degli interventi di politica estera da parte dei vari protagonisti dello scenario mondiale. Meno marginale il contenzioso che ruota intorno a Taiwan su cui sono doverose alcune considerazioni di rilievo. Se, ipotesi oggi ancora improbabile, la Cina dovesse veramente attuare il piano di conquista dell'isola, e riuscirci, ci troveremmo di fronte al primo episodio di rottura della politica di contenimento promossa dagli Usa dalla fine della seconda guerra mondiale. Imprevedibili sarebbero le conseguenze sul piano strategico globale con riflessi assai pericolosi per la sicurezza di altre aree del mondo, come l'Europa. Certamente tuttavia anche una simile eventualità non sarebbe esente da rischi di errore di  calcolo, errore che si ripresenta esiziale per la pace universale. Non meno insidioso, se pur non per adesso così appariscente, il rapporto occidentale con la Russia in Europa reso più problematico dalla questione ucraina e dai ricatti di Mosca sul piano energetico e sui tentativi di destabilizzazione dell'ordine democratico. Di crescente cifra strategica il ruolo giocato in Africa dagli schieramenti delle potenze del mondo industrializzato, dove sfide terroristiche e problemi legati all'immigrazione incontrollata pongono seri interrogativi sulla stessa stabilità del Mediterraneo. Ecco alcune delle situazioni emblematiche della condizione degli affari internazionali che, gestite senza attenzione, possono sfuggire di mano con conseguenze gravi per la sicurezza del mondo.
Casalino Pierluigi 

L'era della pandemia ne IL FUTURO CONTRO IL VIRUS


L'era della pandemia, così inattesa, ma in ogni caso prevista secondo le naturali scansioni della Storia, ha provocato un fiume di parole e di incertezze demagogiche,pur segnando nuovi limiti all'intelligenza umana e persino, al tempo stesso, nuovi e più larghi orizzonti alla ricerca futura...Il futuro come componente essenziale dell'animo umano guarda oltre la congiuntura attuale e spinge avanti il secolo del rinnovamento. Le implicazioni geopolitiche scaturite dal nascere del virus non mettono fine all'ardimentoso e Dantesco amore di conoscenza. Questa nuova pubblicazione(ebook) di autori vari, tra cui chi scrive, pone in evidenza la dimensione epocale di un fenomeno fenomeno di ben più grande portata che segna in termini inediti l'affermarsi dell'uomo sui rischi e la fragilità dell'esistenza. Gli autori, sotto diverse, ma convergenti prospettive, indicano e decifrano il senso del cambiamento che l'età del virus rappresenta 
Casalino Pierluigi 

domenica 10 ottobre 2021

Saggezza islamica. Cos'è la guerra santa.

L'itinerarium mentis in Deum, il video meliora, sed deteriora sequor,tutti concetti cristiani del dominio di sé che evocano quello islamico di guerra santa, quello dal significato autentico che segna inequivocabilmente la mistica musulmana, aldilà degli stereotipi di maniera che circolano oggi, deformandone il senso originario. La genuina religiosità islamica insegna che la vera guerra santa è quella che combattiamo contro noi stessi per vincere le nostre cattive inclinazioni. Così ci insegnava già Seneca e il mondo pagano. L'insensata interpretazione di certi seguaci degeneri dell'Islam e gli stessi interessati luoghi comuni occidentali fanno perdere di vista il vero significato della guerra Santa come da principio prospettato. 
Casalino Pierluigi 

Saggezza islamica. al-Ghazali.

Scrive al-Ghazali, maestro di mistica islamica e filosofo, commentato in maniera magistrale anche dal compianto padre G. Celentano, da Massignon ed altri studiosi :...ho trovato il vero buon amico solo nelle buone azioni, che ti tengono compagnia anche quando entri nella tomba. Ho visto che la gente segue le proprie inclinazioni e rincorre i desideri dell'anima. Ho allora meditato la parola di Dio Altissimo: chi avrà tenuto di comparire davanti al suo Signore e distolto l'anima dalle passioni, il Paradiso avrà per asilo....mi sono affrettato a contrastare la mia anima e a proibire i suoi desideri, fino a che ha accettato l'obbedienza a Dio l'Altissimo (gloria a Lui). Ho visto che ogni essere umano corre dietro i beni terreni, e se ne impadronisce avidamente; ho allora meditato la parola dell'Altissimo: " quel che è presso di voi rapido passa, quel che è presso Dio dimora in eterno. Ciò che possedevo di beni terreni ho allora speso per amore di Dio e l'ho distribuito ai poveri, perché sia il mio tesoro presso Dio l'Altissimo". Iddio l'Altissimo ti assista; ho esaminato la Torah, i Salmi, il Vangelo e il Corano, ed ho trovato che i quattro libri hanno per oggetto i giusti vantaggi e chi li mette in pratica, metterà in pratica gli insegnamenti di questi quattro libri. Ecco pillole di saggezza islamica che ben si sposano con quella evangelica, là dove Gesù ci insegna che è più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago che un ricco entri in Cielo. Questa la lezione che sempre Gesù impartisce al giovane ricco che vuole sapere come si fa a raggiungere la vita eterna.
Casalino Pierluigi 

domenica 3 ottobre 2021

Traffici globali, un rischio per la democrazia


Il fitto intreccio di denaro illecito riciclati in tutto il mondo muove dall'azione promossa dagli oligarchi russi e si avvale della complicità di istituzioni apparentemente rispettabili nelle stesse societa' liberali dell'Occidente, mettendo a rischio la credibilità e la certezza del concetto stesso di democrazia come noi conosciamo. Il potere tentacolare degli oligarchi russi, anzi ex sovietici, è solo un aspetto, se pur il più vistoso di tale fenomeno, legato ad un gioco peraltro orchestrato secondo regole dettate dagli ordini di vertice, in altri termini da Putin. Questi dirige un sistema che si fonda su indirizzi ferrei, ai quali non ci si può sottrarre, come hanno dimostrato i processi farsa contro Khodorkovsky. All'inizio, in Occidente, ci si preoccupava che la transizione dal periodo sovietico di socialismo di mercato avvenisse nel rispetto dei principi dello stato di diritto; poi il fatto di pensare che pecunia non oltre ha prevalso, consentendo rapporti assai meno chiari, fino al coinvolgimento delle istituzioni democratiche occidentali, mettendole a servizio dei cleptocrati e lasciandosi inquinare da essi. Il caso della elezione di Trump ne fu un esempio. L'alleanza globale di questo tipo contiene ormai la Cina, l'Africa e l'America Latina. Un giro di traffici che vede al vertice, grazie anche ai servizi segreti russi e cinesi, le stesse leaderships di quei grandi Paesi, fino a recuperare farisaicamente regimi in apparenza ideologicamente diversi, come Iran, Corea del Nord e Pakistan.Tale alleanza può essere sconfitta come hanno dimostrato le elezioni americane, ma la via per una completa liberazione da una simile piovra.
Casalino Pierluigi