domenica 4 aprile 2021

Averroe' (Ibn Rushd).La missione della filosofia ovvero il trionfo della ragione.

La Spagna Omayyade rappresenta il punto di passaggio della filosofia grecoaraba all'Europa a causa del fatto che qui, e soprattutto con Ibn Rushd (l'Averroe' dei Latini), il pensiero antico torna ad essere considerato come un elemento meramente culturale, cioè senza più sottintesi e preoccupazioni di reinserirlo in una struttura teoretica di ispirazione musulmana. E su questa stessa linea, dopo la confutazione di al-Ghazali del neoplatonismo, la conseguenza sarà anche il netto ripresentarsi dell'alternativa tra mistica e religione. Già dalla metà del IX secolo la Spagna si era politicamente staccata dall'autorità centrale: era infatti governata dagli Omayyadi, sebbene ancora all'epoca di Averroe' essa continui ad essere culturalmente legata all'Oriente abside. Anche in Spagna fiorisce una visione esoterica dell'Islam. Averroe' (Cordova 1126-Marrakesh 1198)  è, dal canto suo, famoso in Occidente, perché sin dai tempi di Dante gli si attribuisce il merito di aver diffuso  nel Medioevo occidentale e orientale l'autentico Aristotele. Cosi come tale lo presenta Dante:.."Averois, che 'l gran comento feo". Grande fu, infatti, la fama di Averroe' nel mondo occidentale, soprattutto per il suo approccio scientifico anche ai problemi religiosi; e certamente questo fu uno dei motivi della grande ammirazione che nutri verso il grande filosofo arabo andaluso l'Università di Parigi, dove Averroe' venne addirittura preso come modello per gli studi su Aristotele e fu venerato da studiosi eccelsi come San Tommaso d'Aquino. Oltre che aldila' dei Pirenei, nell'Occidente cristiano, Averroe', come interprete di Aristotele nelle sue traduzioni latine, fu tenuto in grande riguardo anche dai filosofi ebrei del XII secolo. Dopo la loro dispersione nel Mediterraneo, Averroe' fu pure tradotto in ebraico. Nonostante che neppure Averroe' sia esente da interpretazioni teologizzanti, con conseguente errore dell'Occidente latino di vederlo esclusivamente come commentatore di Aristotele, il pensatore cordovano occupa nella speculazione islamica un ruolo di ben altra portata. Pur se alla base del pensiero di Averroe' c'è il problema della conciliazione fra fede e ragione, è tuttavia possibile separare le sue convinzioni religiose da quelle filosofiche. Non è qui il caso di approfondire tali considerazioni e basterà invece ricordare che nel pensiero islamico medioevale Averroe' sia l'ultimo autore che riprende concetti della filosofia greca, senza trasfigurarli come elementi di mistica. Ancora una volta, però, si nota come il suo pensiero sia tutt'altro che a-religioso o addirittura irreligioso, come sembrerebbe doversi desumere dalla presentazione che di Averroe' è stata data nel nostro mondo occidentale, ove egli divenne una sorta di Sigieri di Brabante musulmano, in aspra polemica con i dettami religiosi. Nello stesso tempo, lo si vide come antesignano di quella nuova intellighenzia che dalla Spagna, attraverso il nuovo lavoro di traduzione, si muoveva verso la Francia. E lui resta in ogni caso una delle basi del pensiero moderno  europeo, uno dei padri dell'Europa per tutta una serie insuperabile di motivazioni. Non è un caso che, infatti, un contributo alla de-nazionalizzazione di Averroe'fu dato dalla circostanza che la ripresa e il rilancio dell'aristotelismo, pur con gli annessi, innegabili e diversi altri filoni greci, indusse ebrei e cristiani a considerare il filosofo musulmano come un'autorità indiscussa.
Casalino Pierluigi.

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