giovedì 22 aprile 2021

Il Parmenide di Platone, un'opera da cui l'Occidente dovrebbe ripartire.


Parmenide è un dialogo di Platone e rappresenta una delle opere più complessa ed enigmatica del filosofo greco. Le sue interpretazioni e i suoi studi non hanno sosta. Al tramonto del mondo antico due magistrali commenti su di esso furono scritti da Proclo nel V secolo e da Damascio di Damasco, ultimo scoliarca della pagana scuola di Atene, chiusa da Giustiniano nel 529. Ma è soprattutto il commento di Proclo che resta fondamentale dell'esegesi del dialogo platonico sia per l'influenza che ebbe nel mondo bizantino e sia nella formazione del pensiero  teoretico di Nicola Cusano, teologo di cui ho avuto modo di parlare su Asino Rosso, ricordandone le intuizioni moderne, se non addirittura futuristiche. Anche Hegel ne fu affascinato: estimatore di Proclo, il pensatore tedesco, considerò il Parmenide la più grande opera d'arte della dialettica antica. A suo tempo il Parmenide ispirò Pico della Mirandola e lo stesso Marsilio Ficino e, a dire il vero, non solo i pagani, ma anche i cristiani ne utilizzarono le riflessioni teologiche. Dionigi Areopagita risenti' non poco dell'influsso del Parmenide nei suoi scritti sulle gerarchie angeliche, le cui indicazioni furono poi adottate dal cristianesimo. 
Casalino Pierluigi.

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