sabato 13 giugno 2020

Oggetto: Dante e l'Islam. La ripresa delle ricerche sulle fonti orientali della Divina Commedia cent'anni dopo la pubblicazione degli studi di Asin Palacios sull'influenza dell'escatologica islamica nell'opera di Dante.


    Nel 1919 l’arabista spagnolo Don Miguel Asín Palacios dichiara in un’opera rivoluzionaria di aver rintracciato i modelli cui Dante si sarebbe realmente ispirato per l’elaborazione della sua Commedia in una serie di scritti arabo-islamici che narrano esperienze di viaggio nei regni dell’Oltretomba. All’indomani della pubblicazione del rivoluzionario saggio La Escatologia musulmana en la Divina Comedia, diversi studiosi hanno contribuito ad alimentare un acceso dibattito i cui risvolti non cessano di svilupparsi e di sorprendere ancora oggi. Si procederà, pertanto, a delineare il quadro generale della critica dagli anni Cinquanta sino ai giorni nostri. Più specificamente, oggetto d’esame saranno lo scrupoloso lavoro di Enrico Cerulli, la produzione di intellettuali come Francesco Gabrieli, Umberto Bosco e Giorgio Levi della Vida, nonché la critica più recente che vanta interventi di illustri dantisti tra cui Carlo Saccone, Cesare Segre, Maria Corti ed infine Luciano Gargan. A conclusione si ricorda anche il lavoro di Ida Zilio-Grandi che ha rappresentato l’ultima tappa di questa rinnovata discussione in chiave islamica sulle fonti del capolavoro dantesco. Circa il rapporto tra la visione dell'oltre tomba musulmano e l'aldilà di Dante chi scrive ha fornito in varie e diverse occasioni il proprio contributo, non mancando di integrarlo con gli influssi che il più generale pensiero filosofico arabo- islamico nella sua complessità ha esercitato su Dante. Non è un caso, infatti, che nel corso delle celebrazioni della nascita e della morte del Sommo Poeta si siano andate approfondendo pure le non irrilevanti riflessioni sulla teoria della luce di Ibn Sina (l'Avicenna dei latini) nella dimensione delle anime in seno alle cantiche della Commedia. Considerazioni queste ultime che non dimenticano certo l'apporto della filosofia di Ibn Rudhd (l'Averroe' dei latini) sulla formazione intellettuale dell'Alighieri.
    Casalino Pierluigi.

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