giovedì 12 giugno 2014

LA FAMA DI TUCIDIDE

Quale che sia il debito dei suoi maestri e verso la filosofia del V secolo a.C., la fama di Tucidide si fonda su quanto egli stesso realizzò, ossia sulla Storia. Il suo primo scopo fu la verità storica. Egli non si occupava dell'antitesi dei filosofi, verità e opinione, ma delle opinioni vere come opposte alle false. Accortosi del prevalere di un giudizio errato circa i figli di Pisistrato e il regno lacedemone, considera suo dovere correggere tali errori. L'amore e il rispetto per la verità non era virtù caratteristica dei Greci, e pochi, come sostiene lo stesso Tucidide, erano disposti a fare lo sforzo di scoprirla. Per lui, essa aveva la massima importanza. Egli desiderava che le generazioni future avessero un fedele resoconto della guerra, così da non dover commettere errori. Gli errori di politica, se riteneva che fossero stati commessi, li registrava puntualmente. Ma non diede mai all'opera sua il valore di un ammonimento per gli Ateniesi futuri. Naturalmente, da vero Greco, scrisse pensando alla sua città: tutto ciò che faceva era per essa, anche durante l'esilio. Ma non si servì della storia per proporre una teoria politica: si valeva della politikè per scrivere la storia.
Casalino Pierluigi, 12.06.2014

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