lunedì 30 giugno 2014

DANTE E IL LIBER SCALAE OVVERO LA TRACCIA DELL'ISLAM IN DANTE.

Dante e l'Islam rappresentano un binomio sul quale, da quando Asìn Palacios ci ha lanciato la sua rivoluzionaria tesi sulle influenze dell'escatologia islamica su Dante e sulla sua Divina Commedia, si continua a dibattere. Il misterioso (ma forse non così troppo misterioso) Libro della Scala di Maometto (leggi sul web di Casalino Pierluigi Dante e l'Islam su "in poche righe" di Ennepilibri, su casalinopierluigi.bloog.it e su Asino Rosso, ma anche su altri siti e riviste), secondo recentissimi studi che confermano le brillanti e già esaustive intuizioni della dantista Maria Corti sull'argomento, fu noto a Dante. Come ci ha rappresentato Luciano Gargan, dopo trentanni di sciocche polemiche, Dante, grazie al suo originalissimo genio personale, ebbe dall'Islam e da quella cultura un contributo non certo esclusivo, ma rilevante sull'itinerario del suo genio creativo. Del resto l'incontro di Dante con l'averroismo latino ci fu e ci fu anche quello tra il Sommo Poeta e certi influssi di Ibn Arabi e delle correnti ismailite e sciite, oltre che sufi, della cultura iranico-islamica (I Fedeli d'Amore).
Casalino Pierluigi, 30.06.2014

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