Lussuoso mix di glamour e capolavori originalissimi, l'opera del giovane artista ventimigliese Claudio Ughetti, detto VULA, prosegue il proprio itinerario rappresentativo e ricco di semantiche ad un tempo neometafisiche e improntate ad un'avventurosa visione neofuturista. VULA con ironia e sarcasmo, misti a intrigante creatività, ci propone di continuo nuove immagini del mondo, che recupera attraverso la propria sensibilità espressiva. Nel gesto plastico VULA ritraduce l'antica e mai sopita vena poetica, aprendo orizzonti che possono costituiscono epigrafie di straordinaria intuizione. Di lui si può dire, prendendo a prestito il binomio classico Opus Fidiae-Opus Praxiteles, che l'invenzione vuliana ci trasmette un'agguerrita curiosità, innescando interessi che fanno di VULA non uno dei tanti nel mezzo di un universo variegato di autori contemporanei. Lo specchio maniacalmente fedele della propria esistenza, pensieri, speranze, timori difficoltà ci viene proposto da VULA con disinvolta capacità didattica. VULA riesce a trasportarci in un immaginario palcoscenico dove i fantasmi, molti da lui creati, ma molti nati spontaneamente, prendono consistenza: in altri termini non solo i sogni, ma anche gli incubi si fanno realtà, in un gioco incessante di emozioni, sensazioni e impressionanti doppi salti temporali, sempre alla ricerca dei reconditi significati dell'esistenza. Questo è VULA.
Casalino Pierluigi, 30.06.2014
Casalino Pierluigi, 30.06.2014
Nessun commento:
Posta un commento