Qualcosa in lui dice che deve scrivere una autobiografia e lo fa al meglio pensando per immagini, cioè creando attraverso le immagini la sua interpretazione del mondo. Chiarezza e verità, pur nella suggestione inventiva di un gesto che lo trappa alle sue fantasie, quelle fantasie che finisce per riportarle nei suoi tableaux. Calamitato dall'algebra dei suoi richiami, VULA, al secolo Claudio Ughetti, prova ad insegnarci che cosa intende per mondo: ce lo descrive e ce lo propone, anzi ce lo ripropone, nello sfondo-obiettivo della sua arte, un'arte che ha il sapore di una nuova traduzione metafisica, non immune da vibrazioni vitalistiche di stampo neofuturista.
Casalino Pierluigi, 24.11.2013
Casalino Pierluigi, 24.11.2013
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