Per ciò che riguarda il panorama contemporaneo del'arte italiana, il criterio dell'uso del colore in forma trasversale ai tanti maestri e ai tanti movimenti che hanno segnato un'epoca, non può che portare, se compiuto con intelligenza e gusto, risultati d'eccellenza. In VULA, Claudio Ughetti, poeta ventimigliese convertito alla pittura, la cifra della recuperata verve e scuola neo-metafisica, rappresenta un'impresa degna di nota. Possiamo ascrivere a questa geniale performance, se ci è consentito, un'ulteriore riprova della precedenza nell'arte delle esigenze estetiche e anche etico-creative: il collezionista, una volta conosciuta l'arte, ne coglie il senso rivoluzionario e anticipatore e, al tempo stesso, giunge, tramite essa, al bello, consentendo al proprio piacere, prima ancora che alla propria competenza critica, di non cercare più il nome sicuro, ma di interpretare attraverso l'opera di nuovi protagonisti, com'è dunque VULA, la grandezza quasi storicistica del messaggio che ne emerge.
Casalino Pierluigi, 5.07.2013
Casalino Pierluigi, 5.07.2013
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