lunedì 22 luglio 2013

Giuseppe a ruota libera

Dice Giuseppe: "Qui non si tratta di fare del moralismo o del giustizialismo di maniera, ma siamo di fronte ad una necessaria riflessione: si può proprio pensare che ci sia sempre una minoranza che mangia le aragoste e una stragrande maggioranza che non ha nemmeno le briciole per mangiare? La corda alla lunga si strappa....
E se questo vale per il mondo intero, da noi, nel nostro piccolo, vediamo cose che non stanno né in cielo né in terra. Le varie magistrature di turno invocano di volta in volta violazioni della Costituzione quando si pone mano a delle perequazioni necessarie: in altri termini non si può, per fare un esempio 700 euro alle maxi-pensioni dei burocrati o dei magistrati perché si violerebbe la corretta progressività e chissà quale altra normativa costituzionale, per cui alla fine togliendo a tutti nella stessa maniera si fa fresco a chi ha molto e si getta nella disperazione chi ha poco....questa è la dura realtà, anche se ci chiediamo se davvero la Costituzione dica questo....Se si avanti così, qualcuno dice, si va verso un clima che ricorda la Rivoluzione Francese. Forse no, però, aggiunge Giuseppe, ci si avvicina molto a qualcosa di simile. Lo Stato e prima ancora il Governo non possono ignorare i segnali di malessere che vengono dalla società e dio non voglia che alla fine non si giunga a quello che gli spagnoli chiamano un "hombre vertical", che se ne infischi di tute le regole europee e non e metta mano ad una seria riforma del Paese, Paese che si è gettato senza riflettere alla ricerca del "posto al sole" dell'euro, con i danni che vediamo. Un'Europa così non vale nulla, magri era meglio essere i primi nel Mediterraneo con le nostre capacità, genialità e tecnologie e in tal caso non avremmo dovuto soggiacere a nessun padrone. Di troppe regole questo Paese muore: era meglio quando si andava avanti alla giornata; tutti mangiavano, i ricchi e i poveri, anche poco questi ultimi, ma tutti mangiavano. Si capirebbe una politica che non segua liturgie tempistiche per tagliare e invece questo Paese è bloccato. Anche l'altra sciocchezza del drenaggio del contante, sottolinea Giuseppe, si rivela controproducente per l'economia, con tutto il peso di lacci e laccioli che comporta alla libera circolazione del denaro. Si scoraggiano così gli investitori stranieri e si spaventa la gente, anzi la si scoraggia, senza poi avere dei risultati nella lotta al malaffare". "La fiducia torna andando controcorrente, mi confidava, infine, Giuseppe questa mattina al bar, mentre commentava le notizie dei giornali. Il Paese è bloccato da queste cose e da altre e nessuno si muove, trincerandosi, come di consueto in termini gesuitici, dietro alle leggi che non si possono cambiare dall'oggi l domani, un modo quindi per non toccare i privilegi" Non posso che prendere atto et relata refero.
Casalino Pierluigi, 22.07.2013

Nessun commento:

Posta un commento