sabato 20 luglio 2013

VULA E I SUOI PERCORSI DANTESCHI

Se si avvicina l'arte di VULA, così decisamente ormai orientata verso suggestioni e modelli neo-metafisici, in cui immette una teoria di immagini e di soggetti di straordinario livello espressivo e ricchi di semantiche quasi ultramondane. L'aldilà dell'uomo si percepisce a pelle, nella varietà di dimensioni che la sua pittura ci descrive con sapiente regia cromatica. I percorsi di Claudio Ughetti, detto VULA, ricalcano l'itinerario dantesco: costruzioni di grande fantasia, ma anche di elevata capacità interpretativa del dramma umana, dal quotidiano al cosmico. Claudio Ughetti legge il mondo con la stessa ottica di Dante e del Sommo Poeta recupera una vis "memorabile", una passione civile, ostinata e profetica, che fa del dato fisico e delle sue articolazioni un complesso di trasposizioni simbolico-surreali, ma puntuali. VULA nel cogliere i motivi ricorrenti dell'animo umano, tra le altezze della mistica ascensione e le oscure bassezze delle tribolazioni infernali, tra luci ed ombre, ci trasporta nella magia e nel chiaroscuro del messaggio dantesco, che fissa nelle sue tele, manifestandoci quanto reali siano le contraddizioni umane. L'autore di Ventimiglia sposa così al meglio il suo sforzo plastico con l'originale progetto poetico e ci apre la mente alla professione utopica di Dante e all'influenza che il Fiorentino continua esercitare su ogni impresa intellettuale, compresa quella dell'arte da lui definita "a Dio nepote".
Casalino Pierluigi, 20.07.2013 

Nessun commento:

Posta un commento