lunedì 8 luglio 2013

L'IMMAGINE DELL'ARTE. VULA E LE SUE COSTRUZIONI

Nessuno più di VULA, Claudio Ughetti da Ventimiglia, artista totale di tendenza neo-metafisica, può ricordarci con la sua esperienza creativa che la nostra ossessione eterna per il trionfo e la caduta è qualcosa di primordiale, di teatrale, di cosmico e di profondamente ricco di intrecci di colori e di dimensioni senza limiti. Sembra pronto ormai VULA a ritornare alle origini dell'idea di arte e proprio attraverso i suoi labirinti neo-metafisici ci fa comprendere quanto sia possibile che ci proponga nei suoi simboli la dialettica duplice della vita. Perseo che uccide la Medusa, i centauri che combattono i giganti, Ercole che soggioga il leone Nemeo, Achille che trascina il corpo di Ettore e poi dolente ne restituisce i resti alla famiglia, Atena che sconfigge un nemico: il soggetto è lo stesso, cioè una vittoria da una parte, una sconfitta dall'altra, la dualità, quasi manichea della gnosi, recuperata attraverso i modelli avicenniani (Ibn Sina^, l'Avicenna dei latini), formati nell'ambiente iranicoislamico e ismaelita. Questa è la nuova lezione neo-metafisica dell'autore di Ventimiglia. Si vince in un momento specifico, ma si può anche perdere, si può perdere tutto, pronti a rinascere dalle proprie ceneri, come le immagini dell'arte di De Chirico, di Carrà...., inquiete immagini di serena contraddizione....
Casalino Pierluigi, 8.07.2013

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