Cosio è uno dei centri più importanti dell'Alta Valle Arroscia soprattutto per l'estensione territoriale ed è caratterizzato da un'architettura "rustica" inserita in un contesto ambientale naturale ricco di boschi: un tempo i castagneti ebbero anche una certa rilevanza per il loro frutto. Il borgo era già noto prima del Medioevo, ma fu proprio durante l'età medievale che i Clavesana ne favorirono lo sviluppo a svantaggio del precedente insediamento, regolandone gli usi agricoli soprattutto ai fini della produzione vinicola: intorno al 1303 si coltivava l'ormeasco e da allora andò consolidandosi pure la coltivazione dell'olivo, dei cereali e dei legumi, oltre che l'allevamento del bestiame bovino ed ovino. Nel 1530, a detta del Giustiniani, Cosio contava circa 450 abitanti e il Prefetto francese napoleonico Chabrol ai primi dell'Ottocento ne attribuiva 772, mentre qualche decennio più tardi il Casalis ne indicava 1027. In seguito si manifestò un deciso spopolamento, accompagnato dalla riduzione del comparto produttivo. Tuttavia negli ultimi anni del XX secolo un rinnovato interesse per Cosio e per il resto della Valle ha segnato un'inversione di tendenza anche grazie allo spostarsi nel paese di nuove energie sia demografiche che economiche: queste ultime legate prevalentemente al fenomeno turistico che, riscoprendo le antiche radici locali, ha rilanciato possibilità insperate, aldilà dell'attuale depressione nazionale.
Casalino Pierluigi, 24.04.2014
Casalino Pierluigi, 24.04.2014
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