venerdì 30 maggio 2014

A PROPOSITO DEL LIBRO "DANZA ORIENTALE: EMOZIONI IN MOVIMENTO" di Casalino Pierluigi su "in poche righe" di Ennepilibri. Casalino Pierluigi, 30.05.2013


GLI ULIVI DI VAN GOGH di Casalino Pierluigi su "in poche righe" di Ennepilibri. Casalino Pierluigi, 30.05.2014


PIETRE DI LIGURIA

Sono tante le pietre di Liguria: da quella nera di Promontorio o di Portovenere, alle griglie di Lavagna, a quelle ocra di Finale, a quelle rosa di Nava, alle vermiglie di Framura e di Bonassola, alle ardesie, alle pietre policrome dei borghi di Liguria, alle costruzioni sapienti delle fasce, terrazze che accolgono il verde di ortaggi e di ulivi, di erbe aromatiche e officinali, uniche nel loro genere, alle rocciose e generose vene delle montagne di ogni angolo di questa regione, come se Plutone dal sottosuolo volesse concedere ai Liguri le risorse dell'anima profonda del suo segreto regno ultramondano. Su queste pietre, come sulle scogliere che dominano il mare e dalle cui onde vengono modellate da secoli, si fonda il carattere, la forza e la speranza delle genti liguri, rappresentazione autentica di una civiltà antica e moderna al tempo stesso, una fenice che sa risorgere dalle proprie ceneri come ci ha abituato da sempre e che sa sorprendere anche in questo tempo di crisi.
Casalino Pierluigi, 30.05.2014

domenica 25 maggio 2014

Fiumi di Liguria. Significato dei corsi d'acqua.

Il Vara, a Levante, e il Varo, a Ponente, Sono i confini degli antichi Liguri. La Radice va, il Che in antico significava celto-ligure acqua (vedi watter nell'antico germanico), sta quindi a indicare l'acqua dei rispettivi fiumi. I fiumi sono comunque il senso della Liguria, di una Liguria che comunque ha nel mare, la grande acqua in cui si specchia, il suo elemento naturale insieme alle sue verdi colline.
Casalino Pierluigi, 2014/05/25

LIGURIA'S RIVERS

The Vara, in the East and the Varo, in the West are the borders of the ancient Ligurians. The root va that in ancient Celtic-.Ligurian means acqua alike watter in ancient German, means thus the water of the two rivers.
Casalino Pierluigi, on May 25th 2014

sabato 24 maggio 2014

IL TEMPO E LA MEMORIA OVVERO LA STORIA DI CASALINO MICHELE. Pierluigi Casalino ai microfoni di Radio 24 de Il Sole 24 Ore. Casalino Pierluigi, 24.05.2014


IL TEMPO E LA MEMORIA di Casalino Pierluigi, Ennepilibri, Imperia, 2006. Casalino Pierluigi, 24.05.2014


Le fonti di Dante. Leggi sul web gli articoli di Casalino Pierluigi sulle influenze islamiche sulla Divina Commedia. Casalino Pierluigi, 24.05.2014


IMMAGINARE IL FUTURO di Casalino Pierluigi su "in poche righe" di Ennepilibri. Casalino Pierluigi, 24.05.2014


IL TEMPO E LA MEMORIA (Casalino Pierluigi, Ennepilibri, Imperia, 2006) negli articoli di Casalino Pierluigi sul web. Casalino Pierluigi, 24.05.2014


Dante e l'Islam: riflessioni e considerazioni su un tema aperto. Leggi in proposito sul web gli articoli di Casalino Pierluigi, 24.05.2014


DANTE AND ISLAM. No Peace, no truth.

Dante's pluralism makes him a fellow spirit of such diverse figures and movements al al-Farabi, the Ikhwan Safa, Ibn Rushd (Averroes), Ibn 'Arabi^, the Cathars, Joachim of Fiore, the Spiritualism Franciscans, Peire Cardinal and Marsilius of Padua. Readers interested in heterodox thought in the Middle Ages and the Islamic roots of European culture will find much to contemplate here.
Casalino Pierluigi, on May 24th 2014

Capon Magro

Capon Magro is a Ligurian dish whose composition is a masterpiece of peasant cooking composed of many different ingredients, greens, fish, mixed so well together and uniquelly seasoned toi become a typical dish.
Casalino Pierluigi, on May 24th 2014

LAIGUEGLIA ne IL TEMPO E LA MEMORIA di Casalino Pierluigi, Ennepilibri, Imperia, 2006. Casalino Pierluigi, 24.05.2014


Laigueglia negli articoli di Casalino Pierluigi sul web. Casalino Pierluigi, 24.05.2014


Liguria e Liguri negli articoli di Casalino Pierluigi sul web. Casalino Pierluigi, 24.05.2014


COSIO D'ARROSCIA

Cosio è uno dei centri più importanti dell'Alta Valle Arroscia soprattutto per l'estensione territoriale ed è caratterizzato da un'architettura "rustica" inserita in un contesto ambientale naturale ricco di boschi: un tempo i castagneti ebbero anche una certa rilevanza per il loro frutto. Il borgo era già noto prima del Medioevo, ma fu proprio durante l'età medievale che i Clavesana ne favorirono lo sviluppo a svantaggio del precedente insediamento, regolandone gli usi agricoli soprattutto ai fini della produzione vinicola: intorno al 1303 si coltivava l'ormeasco e da allora andò consolidandosi pure la coltivazione dell'olivo, dei cereali e dei legumi, oltre che l'allevamento del bestiame bovino ed ovino. Nel 1530, a detta del Giustiniani, Cosio contava circa 450 abitanti e il Prefetto francese napoleonico Chabrol ai primi dell'Ottocento ne attribuiva 772, mentre qualche decennio più tardi il Casalis ne indicava 1027. In seguito si manifestò un deciso spopolamento, accompagnato dalla riduzione del comparto produttivo. Tuttavia negli ultimi anni del XX secolo un rinnovato interesse per Cosio e per il resto della Valle ha segnato un'inversione di tendenza anche grazie allo spostarsi nel paese di nuove energie sia demografiche che economiche: queste ultime legate prevalentemente al fenomeno turistico che, riscoprendo le antiche radici locali, ha rilanciato possibilità insperate, aldilà dell'attuale depressione nazionale.
Casalino Pierluigi, 24.04.2014 

CONFRATERNITE IN LIGURIA

Le confraternite di laici proliferarono anche in Liguria dal Medioevo fino al XVIII secolo con scopi di mutua assistenza fra gli appartenenti ai vari e diversi mestieri. Si trattava di una forma primordiale di assicurazione, quando non esistevano ancora gli istituti previdenziali e nemmeno le organizzazioni sindacali, con la quale i componenti o i membri di essa si appoggiavano reciprocamente, costituendo fondi comuni. Gli scopi erano dunque sia pratici che spirituali: esse disponevano oratori nei quali si svolgevano, tra l'altro, riunioni di carattere culturale e caritativo e funzioni religiose (a Laigueglia la confraternita di Santa Maria Maddalena, di origine catalana, era solita - ma lo continua fare ai giorni nostri - recitare con stile mozarabico le litanie del Signore Morto la sera del Giovedì Santo e il Venerdì Santo). Successivamente, nel clima storico e sociale del XIX e del primo XX secolo, sorsero anche per fini filantropici e di aiuto a categorie bisognose numerose associazioni laiche di mutuo soccorso, grazie a lasciti (sempre a Laigueglia il libero pensatore, Capitano di Marina, Agostino Pagliano lasciò erede universale dei suoi beni la classe proletaria - sulla sua colonna lapide spezzata si legge ancora oggi "nessun rimorso" - e destinò una somma a favore delle ragazze madri, mentre in altri centri liguri le crescenti esigenze della questione operaia e contadina o delle motivazioni dei pescatori investivano le società di mutuo soccorso di scopi di promozione sociale. Ogni paese della Liguria aveva (e ha ancora) le sue confraternite a carattere sacro-religioso che, oltre a costituire un patrimonio culturale e religioso, appunto, rappresentano un momento di solidarietà, di aggregazione e di appartenenza alle comunità locali anche nel contesto delle iniziative turistiche: un modo per conservare le tradizioni e per lottare contro la crisi.
Casalino Pierluigi, 24.04.2014

Ibn 'Arabi^ e al-Halla^j negli articoli di Casalino Pierluigi sul web. Casalino Pierluigi, 24.05.2014


Casalino Pierluigi traduce l'arte di Claudio Ughetti detto VULA e la inserisce in una teoria dell'estetica. Leggi sul web gli articoli di Casalino Pierluigi su VULA. Casalino Pierluigi, 24.05.2014


China and Africa.

China had given a economic support since the 1950s. The failure of the training programmes in Africa (1980s) had led to more African students being educated in China. But this only served to publicize how deep-seated the racist feelings, were among the Chinese general public. Traditionally, tne Chinese viewd black peoples as stupid and uncivilized. Finally, Chinese technicians were sent back to Africa to learn from the Africans, and to work with them on their common development problems. Sometimes, to begin with, the Chinese leaders failed to understand certain African sensibilities. But they went home, assessed their mistakes and returned with new policies better attuned the continent's aspirations and needs. China is today a new superpower in Africa.
Casalino Pierluigi, on May 24th 2014

giovedì 22 maggio 2014

Sufismo e Mitica Orientale cristiana

I rapporti tra le due correnti mistiche sono state oggetto di studio e ancora vengono affrontate dagli addetti ai lavori. In larga misura si è esaminato il parallelo tra la mistica cristiana in lingua siriaca e il Sufismo antico. La sua traduzione dei trattati mistici di Isacco di Ninive ha rivelato profonde analogie strutturali tra i due movimenti spirituali, in particolare per quanto riguarda il fenomeno del "biasimo" (shitu^ta in siriaco e mala^ma in lingua araba) di cui spesso si è parlato. Il capitolo comunque resta aperto.
Casalino Pierluigi., 22.05.2014

L'immaginazione creatrice nel Sufismo di Ibn 'Arabi^

Henry Corbin ha sempre sostenuto di non cogliere tracce di panteismo nel pensiero di Ibn 'Arabi^. Lo studioso francese ne ha, invece, accentuato il carattere gnostico e le connessioni sciite. L'immaginazione creatrice di Ibn 'Arabi^ e della sua visione mistica è tuttora oggetto di analisi, ma sempre più giganteggia l'intuizione universale di Ibn 'Arabi^ che è stato per certi versi accostato a Dante Alighieri....
Casalino Pierluigi, 22.05.2014 

lunedì 19 maggio 2014

Il Tempo e la Memoria negli articoli di Casalino Pierluigi sul web. Casalino Pierluigi, 19.05.2014


Liguria tra Piemonte e Francia nella storia: leggi gli articoli di Casalino Pierluigi su Sanremonews. Casalino Pierluigi, 19.05.2014


Misticismo islamico e cultura iranica

Henry Corbin ha sempre cercato di valorizzare le diverse forme del'esoterismo islamico, segnalando la parentela tra sufismo, sciismo e ismailismo, mettendo bene in evidenza la componente iranica e gnostica del misticismo islamico. Corbin ha studiato quest'ultimo fenomeno spirituale dal punto di vista di una filosofia influenzata dall'esistenzialismo tedesco e della psicologia del profondo.
Casalino Pierluigi, 19.05.2014

Maona

La Maona era un'associazione di assistenza presente nelle colonie genovesi e negli altri fondaci d'oltremare che la Repubblica Ligure manteneva in tutto il Mediterraneo e nell'Africa Nord Occidentale, ma anche in Oriente. Il termine deriva dalla parola araba "mauam" che vuol dire assistenza. Veniva concessa da Genova a tutti quei liguri che ne erano degni e che potevano ovviamente pagare. Quella di Chio (Scio), isola attualmente greca a breve distanza dalla penisola anatolica turca di fronte a Smirne, fu per oltre due secoli (fino al 1566) in mano ai Giustiniani che estraevano il mastice dai tronchi di lentisco, coltivavano il gelso per la fabbricazione della seta e prendevano l'allume dalle due Focee. Il porto principale dell'isola, la cui conformazione è come quella di Portofino, si chiamava "Porto Delphino". Forme di Maona furono concesse a quei liguri, come quelli che con le diverse marinerie commerciali e da pesca raggiungevano porti e insenature sull'altra riva del Mediterraneo e sulla costa atlantica del Nord Africa e anche nelle isole vicine come le Canarie, Capo Verde ed altri arcipelaghi. In Marocco fondaci con il diritto di Maona erano individuati in città come Safi, Tetuan, Tangeri, ad esempio, e nei possedimenti spagnoli e portoghesi in quella regione (sanremesi ed altri liguri hanno operato in tali condizioni favorevoli, creando anche quartieri, hay in arabo). Numerose furono le spedizioni punitive sul piano militari di genovesi e liguri in genere contro chi metteva a rischio questi privilegi della Repubblica, procurando perdite economiche notevoli. Di azioni contro potentati locali da parte ligure se ne ricordano molte.
Casalino Pierluigi, 19.05.2014

domenica 18 maggio 2014

Crime by Casalino Pierluigi. Casalino Pierluigi, on May, 18th 2014,


1799. Oneglia e Loano, le gemelle della Rivoluzione. Leggi gli articoli di Casalino Pierluigi sul web sulla storia ligure al tempo della Repubblica Ligure. Casalino Pierluig, 18.05.2014


Il Misticismo Islamico. Introduzione.

Il misticismo islamico presenta per l'osservatore occidentale notevoli difficoltà, non  ultima quella, intrinseca, di comprendere una religione a lui estranea. L'impresa esige uno sforzo considerevole perché ci si deve calare nella situazione di coloro che sono oggetto dello studio e ripercorrerne l'esperienza dall'interno. Le difficoltà che l'Islam presenta sono di ordine diverso rispetto a quelle in cui incorriamo accostandoci allo studio delle religioni dell'India o dell'Estremo Oriente, nate in ambito culturale che ha avuto contatti solo sporadici e remoti con quello da cui è nata la nostra civiltà. Prima di penetrare l'universo di tali religioni, un occidentale deve prima di tutto appropriarsi di un linguaggio particolare concettuale, sapendo a priori che nessun termine ha lo stesso valore di quello che, nella sua lingua, possiede un'analoga accezione, e che tutto il sistema di riferimento e la gerarchia di valori su cui questa linguaggio si fonda differiscono profondamente da quelli che le sono familiari. Il caso dell'Islam è diverso. La maggior parte degli elementi di cui è costituito il suo sistema religioso sono gli stessi di cui si compone la struttura dei sistemi ebraico e cristiano, mentre la filosofia islamica deriva in larga misura dalle medesime fonti della scolastica medievale; la mistica musulmana, infine, continua in parte la tradizione della mistica ellenistica e cristiana. Ma questi lineamenti comuni non hanno, né lo stesso valore, né la stessa posizione. L'Islam non è un Cristianesimo imperfetto, né il Cristianesimo è un Islam imperfetto: ognuna di queste religioni ha una struttura sui generis, autonoma, i cui differenti elementi devono essere compresi e giudicati secondo i criteri che le sono propri. Queste considerazioni valgono nello specifico per la questione così così controversa delle origini del Sufismo. La teoria sufi contiene numerosi elementi che ci sono noti da altre fedi, e le pratiche sufi evocano spesso analoghe usanze dei monaci buddhisti o cristiani. Ma i Sufi non hanno mai voluto essere altro che musulmani: tutti i loro insegnamenti, gesti, comportamenti, usi pratiche e riflessioni si fondano su una particolare interpretazione del Corano e della tradizione profetica islamica. Occorre a questo punto distinguere due piani: nelle intenzioni i Sufi non fanno altro che meditare sulla rivelazione coranica e praticare con fervore il culto musulmano. Al momento della conquista araba, le popolazioni del Medio Oriente e delle zone limitrofe professavano altre religioni e l'islamizzazione avvenne gradualmente: all'inizio dell'epoca abbaside, la maggioranza dei convertiti era costituita da cristiani, mazdei, manichei e da genti di altri culti. Adottando la religione islamica ormai dominante, questi fedeli non hanno dall'oggi al domani mutato la loro forma mentis. L'influenza del sostrato religioso preislamico sull'Islam nella fase della sua formazione non si è esercitato soltanto tramite la persistenza, aldilà del cambiamento di credo religioso, di forme sociali e di strutture che, entrando a far parte di un contesto nuovo, vi acquisirono un nuovo significato. Discorso certamente un pò diverso è quello attinente al misticismo islamico di origine iranica che risente della mentalità locale in modo radicale. Del resto la stessa fenomenologia del culto islamico persiano, nella sua complessità, compreso il dato mistico, ci mostra quanto separate siano le esperienze storiche degli arabi e dei persiani. Non è un caso che le correnti mistiche islamiche dell'Iran (ismailismo e simili) siano intrise profondamente del pensiero storico precedente, il cui lascito modella  a pieno la formazione di quella confessione e di quella tradizione fino ai giorni nostri. Lo stesso Ibn Sina (l'Avicenna dei latini) influisce sulle idee di Dante in tema di psicologia e di teoria della luce grazie al carattere iranico della sua filosofia che non manca di contributi alla mistica. Così, per concludere, anche se generalmente si riconosce che il Sufismo è uno dei vertici della letteratura mistica universale, grande è la confusione quando si tratta di accedere ai testi e di comprenderli. Nello studio del Sufi, infatti, va isolata la specificità inconfondibile della ricca letteratura mistica musulmana, e perciò soprattutto di individuare le sue differenze dalle altre analoghe esperienze, come quelle delle "religioni del Libro". Nell'avvicinare il Sufi si coglie il profilo di un'intera civiltà: in seno ad essa si manifesta il significato autentico di figure altissime come al-Halla^j o Ibn 'Arabi^, il cui messaggio va oltre i limiti angusti dell'Islam per coinvolgere con la sua visione cosmopolita il senso universale dell'ansia spirituale che unisce gli animi di che crede di Dio.
Casalino Pierluigi, 18.05.2014

MONTESQUIEU, Casalino Pierluigi, Nuova Oggettività, 18.05.2014


IL PARADOSSO DELLA RIVOLUZIONE di Casalino Pierluigi su l'Asino Rosso. Casalino Pierluigi, 18.05.2014


martedì 13 maggio 2014

DANTE AND ISLAM. Leggi sul web gli articoli di Casalino Pierluigi su Dante e l'Islam. Casalino Pierluigi, 13.05.2014


I LIGURI negli articoli di Casalino Pierluigi sul web. Casalino Pierluigi, 13.05.2014


L'Europa verso la sua fine politica. Prima si doveva fare gli Stati Uniti d'Europa e poi da ultimo la moneta unica, dice Giuseppe, il divo Giuseppe che non sbaglia un colpo...Casalino Pierluigi, 13.05.2014


Scomoda verità.

Certo, non posso dire, dice Giuseppe, che Berlusconi sia il mio massimo, però le rivelazioni sul complotto contro di lui e l'Italia confermano che una segreta regia ci ha spinto verso una crisi spaventosa per impoverirci e condannarci alla desolazione. Questa è dunque l'Europa che vogliamo, aggiunge Giuseppe...?
A Renzi dico di aprire gli occhi e di mettere i pugni in tavola....Noi siamo meglio dergli altri, e lo ha detto anche Renzi, ma l'invidia è una cattiva bestia...., conclude Giuseppe....Et relata refero,.....
Casalino Pierluigi, 13.05.2014

domenica 11 maggio 2014

Giuseppe e l'Europa. Ancora una riflessione. La neutralità politica nei confronti della leva economica dimostra la sterilità del profilo europeo, cioè dei singoli stati, legati ad una visione ottocentesca degli stati europei in competizione - la prima guerra mondiale, ma anche la seconda furono originati da tale competizione -. Si tratta di una logica, aggiunge Giuseppe, che annebbia ancora di più le menti già malate della leadership europea. La vecchia geopolitica sta finendo e così morirà il sogno europeo dei fondatori travolto dalla aberrante concezione del rigore ad ogni costo. Et relata refero. Casalino Pierluigi, 11.05.2014


Parla Giuseppe, sempre lui, il divo grillo parlante d'Italia e riferisco il suo pensiero. La trappola e l'illusione. L'Italia è sprofondata con l'euro a partire quasi da subito. Giuseppe analizza lo stato delle cose e dice che ormai non serve uscire, serviva forse un anno fa, ma non era detto: ora serve una presa di coscienza degli errori commessi. Non bastano le riforme annunciate dal questo o da quel governo, non basta incolpare i tedeschi, anche se un disegno c'era veramente per affossarci a vantaggio di altri e non basta dire che la Commissione Europea è un covo di incompetenti - ed è ero, anzi verissimo - e che per bocca del suo Presidente Barroso ha detto un'altra stupidaggine, non basta neppure invocare - ma ci vorrebbe - un'atteggiamento meno supino da parte nostra (W l'Italia, comunque e sempre), ma c ciò che ci vuole è una direzione politica autorevole e capace di guardare in faccia la realtà e prendere atto del fallimento dell'idea d'Europa monetaria prima di fare quella politica - nessuno legge i libri di economia e così non capisce nulla, e analogamente la stampa ci dice sciocchezze per innato conformismo e non dicendo la verità - La ripresa si affannano a dire è dietro l'angolo, ma l'angolo, ce lo insegna la geometria, è quello di 360° in questo caso e l'Europa così com'è è già fallita e se si procede su questa via la fine sarà inevitabile per il Vecchio Continente nella sua interezza: la cura del rigore ha fatto solo danni, come quando si sommnistrano solo antibiotici, senza accompagnarli alle vitamine....Et relata refero. Casalino Pierluigi, 11.05.2014


IL MITO DI FETONTE di Casalino Pierluigi su "in poche righe" di Ennepilibri. Casalino Pierluigi, 11.05.2014


mercoledì 7 maggio 2014

TRASPORTI E NOSTALGIA. LA LIGURIA CHE FU.

Fino a quasi alla metà del XVIII secolo, in Liguria i trasporti si svolgevano a mezzo del cavallo, per le persone, e del mulo, per le merci. Molto note per trasportare il sale, soprattutto, ma anche altri prodotti dai centri rivieraschi e della Provenza al Piemonte e alla pianura padana, erano le cosiddette Vie del Sale. Di norma, tuttavia, si utilizzava il trasporto marittimo, per barca o per naviglio di piccolo o medio cabotaggio che si spostavano lungo i porti del Tirreno, della Corsica, della Sardegna, del Mar Ligure e del Meridione d'Italia, anche se non mancavano rotte di più ampio respiro, grazie alle gloriose ed efficienti flotte da pesca e commerciali d'alto bordo (Sanremo, Cervo, Laigueglia, Alassio, Loano ed altri c entri marini), che si spingevano in tutto il Mediterraneo e sull'Atlantico. Nelle città non esistevano le carrozze, se non per brevi tratti che conducevano alla campagna fuori porta o sui rettilinei dei litorali, ma anche in grado, come le diligenze, veicoli più ambiziosi, di trasportare gente attraverso zone impervie, come Capo Mele, dove era possibile effettuare il cambio dei cavalli - si ricorda, in proposito, la località E Cadene (Le Catene), tra Andora e Laigueglia - e dove si faceva sosta per il timore dell'assalto dei briganti. Nei centri urbani si faceva uso della cosiddetta "rebellea", calessino che portava alcune persone: tale mezzo di trasporto è rimasto a lungo in città del Ponente, come, ad esempio, Alassio, come attrattiva turistica, entrando nell'immaginario collettivo della Riviera. E' questa la cartolina di una Liguria che non c'è più, ma che viene conservata nel ricordo di quanti in Italia e all'estero hanno nostalgia dei momenti più suggestivi del Bel Paese.
Casalino Pierluigi, 7.05.2014

Loano e i suoi tempi

La città di Loano, adagiata nel Ponente savonese, a metà strada tra Finale ed Albenga, è centro di grandi tradizioni marinare: vi si costruivano, come nella vicina Pietra Ligure, velieri che solcavano, soprattutto nel XIX secolo, mari ed oceani di tutto il pianeta. Una particolarità tradizione di cui si ha memoria era quella del battesimo della nave, il varo, non la classica bottiglia di spumante o di champagne, come avviene ancora ai giorni nostri, ma con il lancio di una grossa pagnotta e di un cappello a cilindro verso la poppa della nave. Il significato di tale cerimonia era quello di evocare il fortunato destino futuro della nave non soltanto come fonte di sostentamento per chi vi lavorava e per le relative famiglie, ma anche come fonte di sostentamento per chi vi lavorava e per le relative famiglie, ma anche come fonte di ricchezza per gli armatori, che ne vedevano il simbolo più autentico. Loano, già nell'area ligure-ingauna, poi romana, appartenne a molti potentati altomedievali, poi ai Fieschi, infine agli Spagnoli, quando Carlo V, nel 1547, la regalò ad Andrea Doria: in quell'anno, infatti, i Fieschi furono privati del possesso della città rivierasca a seguito della famosa congiura da essi ordita contro l'Ammiraglio genovese. Il 23 novembre 1795 si svolse a Loano la prima battaglia tra i Francesi e gli Austro-Piemontesi, che aprì le porte della Liguria e dell'Italia a Napoleone. Loano divenne parte integrante del Dipartimento della Maremola, con capitale Pietra Ligure, come centro del VI Cantone della Maremola, appunto. Da Loano si compirono pertanto i passi decisivi verso la fondazione, nel 1797, della Repubblica Ligure. Nel 1805 Loano fu quindi aggregata all'Impero Francese e inserita nel Dipartimento di Montenotte. Alla caduta di Napoleone, la città ligure fu incorporata nel Regno di Sardegna che la traghettò direttamente nel Regno d'Italia. Oggi le tradizioni marittime del passato si stanno rinnovando grazie alla presenza di un bellissimo porto non solo turistico, che ha anche la possibilità di attrarre ulteriori e più ambiziose iniziative: un modo efficace per combattere la crisi e riproporsi quale crocevia della Storia.
Casalino Pierluigi, 7

lunedì 5 maggio 2014

RAPALLO E SANREMO. APPUNTAMENTI DELLA DIPLOMAZIA CON LA STORIA NELLE DUE CITTA' LIGURI negli articoli di Casalino Pierluigi sul web. Casalino Pierluigi, 5.05.2015


Articoli di Casalino Pierluigi sulla storia e sull'attualità ligure. Casalino Pierluigi, 5.05.2014


IMMAGINI EQUESTRI IN BLU

Il ricorrente tema del cavallo, destriero e simbolo del destino, d'avventura e di sogno, è puntuale risorsa dell'arte di VULA. Trascorrenti sensazioni in un mondo di segni e di uomini ci colgono con la grazia e l'altrettanto misteriosa "verve" creativa dell'artista intemelio, che non finisce di percorrere una via tutta sua che rispolvera gli echi del mito classico, in particolare omerico, e delle forme antropomorfiche, inquadrandola nella dimensione spazio-temporale dell'universo che ci separa dall'estremo limite in cui ogni cosa scompare e si trasforma nel vuoto. Eppure sa condurci in questa realtà veramente metafisica in cui si trasfigurano idee e concetti, corpi e anime.
Casalino Pierluigi, 5.05.2014

L'INQUIETUDINE DEL VIAGGIO NELL'ARTE DI VULA

Il viaggio è l'azione più frequente dell'uomo e rappresenta e rappresenta il senso autentico dell'andare dell'essere nel cosmo. VULA, al secolo Claudio Ughetti, poeta e, da ultimo, pittore di straordinario capacità creativa, sa interpretare le vibrazioni del viaggio nel cuore dell'uomo, quasi significando il legame stretto con l'ansia profonda del movimento che vive nel cuore e nella mente. Con colori accesi e sontuosi, in una schermatura tecnica unica, VULA coglie il nesso intimo tra il pensare e l'agire, secondo una scansione figurativa di grande plastica neometafisica: VULA è in grado di scoprire la naturale propensione al viaggio che l'anima respira fin dal primo attimo di vita.
Casalino Pierluigi, 5.05.2014

sabato 3 maggio 2014

Renzi, dice Giuseppe, dovrebbe finalmente dire la verità ai partners europei. L'Italia non ha bisogno di consigli: le terapie del rigore hanno fallito e hanno affamato i popoli europei, per primo il nostro che ormai non ama più quest'Europa...Et relata refero. Casalino Pierluigi, 3.05.2014


Giuseppe è scatenato: ma quale ripresa, è solo una ripresa per il....e ometto di citare il divo grillo parlante. Renzi, dice Giuseppe, dovrebbe puntare i piedi e rivoluzionare l'Europa e pretendere interventi decisivi e senza più sottostare al rigore stupido e deleterio. Et relata refero. Casalino Pierluigi, 3.05.2014


Minacciare di uscire dal'euro e fare la voce grossa contro la politica del rigore dettata dalla Germania. Questo deve fare il governo, anche se non è certo questa una soluzione auspicabile, e soprattutto chiedere indietro i soldi dati all'Europa e che non vengono riconosciuti da Bruxelle e da Berlino che anzi ci lasciano in balia dell'immigrazione clandestina. Così dice Giuseppe e cita il Presidente della Confindustria di Vicenza che nel novembre 2013 si scagliò contro l'Europa definita matrigna. Ci sia aspetta, conclude Giuseppe, che Renzi abbia il coraggio di mandare al diavolo i soloni del rigore che ci strangolano a vantaggio di altri. Et relata refero. Casalino Pierluigi, 3.05.2014