domenica 6 marzo 2022

Tucidide e il pensiero politico

Pierluigi Casalino blog 2020

TUCIDIDE E IL PENSIERO POLITICO
Scritto ilGENNAIO 7, 2017

La guerra tra Atene e Sparta fece costantemente da sfondo a molta parte del pensiero politico greco della fine del V politico. Questa guerra ci è nota principalmente attraverso la STORIA scritta da Tucidide; e mentre sarebbe superfluo descrivere qui la guerra o quello che lo stesso Tucidide ce ne dice, è invece essenziale fermarci su alcuni aspetti dell’opera e sull’importanza nella storia del pensiero politico. A parte certe digressioni, inserite per vari motivi, le parti narrative della STORIA di Tucidide vertono specialmente su operazioni navali e militari; poco vi troviamo, fatta eccezione per il libro VIII, sulla storia interna di Atene, donde egli fu esule per vent’anni (424-404 a.C.), o su questioni costituzionali; Tucidide non scriveva una storia politica in senso proprio, e le rare volte che esprime approvazione o disapprovazione, si riferisce più al modo di condurre la guerra che non a principi politici. Pure, era proprio l’azione politica, se non i principi, ciò che più lo interessava: il modo di agire degli uomini e degli Stati e degli uomini negli Stati. E appunto perché capiva gli uomini in questo contesto, poté scrivere una storia perspicua del loro modo di comportarsi, storia che, essendo la prima del genere, occupa un posto nella letteratura politica non meno che nella storiografia. Erodoto sapeva molto della natura umana per altri aspetti; ma la generazione che separava Erodoto da Tucidide aveva visto compiersi grandi progressi nello studio dell’uomo, nonché grandi mutamenti sociali e politici. Tucidide affrontò lo studio della storia contemporanea, come Euripide faceva per i problemi sociali e religiosi, con la scorta di un’educazione nuova, una più larga e profonda conoscenza e uno spirito 8più critico. Se tuttavia, però, la sua è opera prima di tutto storica e non un diretto contributo allo studio della politica, ci sono buone ragioni perché, in una storia del pensiero politico, essa sia oggetto di un esame speciale e distinto, quale non si dedica all’opera di Aristofane o degli oratori greci, per quanto ricca di politica possa essere. La prima e fondamentale ragione di ciò sta nel fatto che Tucidide incluse nella sua storia discorsi e discussioni. Anche altri lo avevano fatto, ma Tucidide vuole che i lettori comprendano il valore storico dei discorsi e non li scambino con le produzioni semi-drammatiche dei suoi predecessori. E tutto dimostra quanto Tucidide fosse pervaso da quel pensiero filosofico che aveva soppiantato il mito nelle idee dei suoi contemporanei. Capitale in questa logica ci sarà anche il concetto di Fortuna, che Tucidide legherà non solo alla buona sorte, ma in special modo alla capacità di governo attraverso l’intelligenza. Argomento questo che sarà oggetto di ulteriori mie future analisi su questo blog.

 

Casalino Pierluigi

 

PUBBLICATO INGeopolitica
1924-1929 Les incertitudes de la détente en Europe.
Scritto ilNOVEMBRE 27, 2016

 
Les facteurs de cette détente sont divers. Outre l’apaisement du litige des réparations, le climat politique compte: la victoire du Cartel de gauches en France en mai 1924 facilite l’abandon de la politique de stricte “éxecution”. De part e d’autre du Rhin, deux personnalités exercent des influences convergentes, me^me si leurs objectifs finaux diffèrent. Chef du Quai d’Orsay de 1925 à 1932, Briand souhaite la réinsertion de l’Allemagne dans le concert international, et Stresemann, en Allemagne, désire restaurer la puissance économique de Berlin, avec l’aide financière des Anglosaxons. En jouant le jeu de la détente il fourni des gages à ceux-ci. Redevenue puissante, l’Allemagne pourra alors obtenir une révision du traité de Versailles. Les signes de détente se multiplient à partir de 1925. Par les accords de Loarno (octobre 1925) l’Allemagne reconnai^t sa frontière occidentale avec la France et la Belgique; l’Italie et le Royaume-Uni garantissent l’accord. L’armée française évacue la Ruhr en décembre 1925 et en septembre 1926, sous le parrainage de la France, l’Allemagne entre à la SDN. En aou^t 1929, la France accepte l’évacuation anticipée de ses troupes de Rhénanie. Pendant quelques années, la vie internationale est dominée par l’esprit de Genève. Apo^tre de la paix, Briand obtient la collaborasion des E’tats-Unis pour mettre la guerre “hors la loi”: signé le 27 aou^ 1928 par quinze pays, le pacte Briand-Kellog de renonciation à la guerre sera finalement approuvé par cinquante-sept  E’tats, dont la Russie soviétique. En réalité ce pacte, totalement illusoire ne comprende aucun engagement concret. Briand désire aller plus loin et faire les E’tats-Unis d’Europe par une sorte de lien fédéral. Ce projet de Fédération européenne, à la la fois économique et politique est prématuré. Aucune grande puissance ne le soutien, et la crise le fait rapidement sonbrer dans l’oubli. Il constitue pourtant la prmière initiative d’envergure pour construire l’Europe unie. Le manien des nationalismes et une prospérité fragile et un rapatriement brutal de ces dollars remettrait en cause de fond en comble l’équilibre européenn.

Casalino Pierluigi, 27.11.2016

PUBBLICATO INGeopolitica , Senza categoria
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