L'attacco russo all'Ucraina ci ha rivelato la vera natura di chi l'ha lanciato, anche se non mancano ancora coloro che non vogliono capire. Sono quegli utili idioti che, per dirla con Lenin, esaltavano la rivoluzione bolscevica, senza capirla realmente. Lenin non c'è più, ma gli utili idioti esistono ancora e nella circostanza dovrebbero riflettere sui danni compiuti negli anni ad accreditare un personaggio come Putin. Tuttavia, lo stesso Putin dovrebbe ricordare che la storia russa ci ha insegnato che ogni guerra esterna del Paese che guida con la solita gestione autocritica di sempre in Russia porta inevitabilmente ad un cambio di regime. D'altra parte l'aggressione russa all'Ucraina è il risultato non solo del sistema di potere creato da Putin, ma obbedisce alla teologia della Russia come nazione-impero che risale al periodo pre-bolscevico. Un sistema che impone vicino ad esso degli stati fantoccio come la Bielorussia. E' stato scritto che l'invasione dell'Ucraina non equivale solo ad un gesto crudele uscito da una tragedia shakespeariana, ma si ispira alla ricerca di quello spazio vitale della nazione russa che si estende a tutti i Paesi che ruotano intorno a tale visione. Un po' come pensava Hitler con il pangermanesimo nazista finché qualcuno si ricredesse sul primo positivo giudizio che il dittatore tedesco fosse un gentleman. E andò come andò. In tale quadro, oltre a confermare il ruolo necessario della Nato, senza staccarsi dagli USA, come il Cremlino spera, occorre pure il salto di qualità di una comune difesa dell'Europa che, volere o no, dovrà prima o poi confrontarsi militarmente con uno stato canaglia com'è la Russia di Putin.
Casalino Pierluigi
Nessun commento:
Posta un commento