E' l'italiano Gaetano Mosca (1856-1941), che ha divulgato il concetto di classe dirigente politica (classe politica) nei suoi Elementi di scienza politica, la cui prima edizione risale al 1896. Mosca crede alla scienza politica e il principio di questa scienza gli sembra essere la distinzione tra la classe dei dirigenti e quella dei diretti. Il potere non può essere esercitato né da un individuo e neanche dal complesso dei cittadini,ma soltanto da una minoranza organizzata." Più grande è la comunità politica, più il numero dei governanti sarà debole". La classe dirigente può essere tanto aperta (democratica) quanto chiusa (aristocratica). Questa distinzione relativa alla composizione della classe dirigente è indipendente dalla distinzione tra regimi burocratici e quelli liberali: e perciò, secondo Mosca, esistono burocrazie democratiche, come la Chiesa cattolica, e regimi liberali aristocratici. Ritenuto da alcuni studiosi uno dei più notevoli machiavellici, Mosxa è, in realtà, un acuto critico della democrazia, se pur resti legato ad una sorta di liberalismo aristocratico nella tradizione illuministica. "Il paese più libero, egli afferma, è quello in cui i diritti dei governati sono meglio protetti contro il capriccio arbitrario e la tirannide dei dirigenti". La libertà, sostiene Mosca, è equilibrio e non unità. Mosca non è assertore del cinismo in politica e non intende separare la politica dalla morale. Il regime di Mussolini non rappresenta solo la fine del sistema da lui criticati, ma anche la fine dei valori da lui amati. 1- segue.
Casalino Pierluigi
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