domenica 4 gennaio 2015

APOLOGIA DEL BACIO

Al tempo dei Faraoni, i costumi erano affascinanti, ma anche pericolosi (ma quali tempi non sono mai stati pericolosi?). Un bacio era possibile solo con il pensiero. Ma si scambiavano baci in segreto (così era e così sarà sempre nella storia, soprattutto nei periodi di più ottuso e ridicolo bigottismo confessionale, anzi pluriconfessionale). Così anche in altre epoche il baciare era trasgredire principi non compiutamente logici. Da sempre, dunque. Ostacolato o favorito, il bacio è quindi il vincitore, aldilà dei divieti, della millenaria vicenda dell'uomo, anche in epoche in cui un bacio può trasmettere virus e malanni di ben più grave implicazione per la salute umana. Ma il bacio è direttamente proporzionale al desiderio e questo non si spegne, non si spegne mai. Si tratta di una manifestazione d'amore senza pari, ricca di sensualità, mistero e simbolismo, destinazione di ansie coinvolgenti di passione e d'amore. Un autentico mix di magia e di passione, pertanto, che continua ad illuminare il cammino di ogni uomo e di ogni donna.Aldilà delle stagioni della storia.I misteri del bacio, e i mille modi di baciare si intrecciano con i giorni decisivi della vicenda umana, con la cronaca, con la tradizione, con l'arte, con la letteratura, con l'arte. Un sogno inseguito e desiderato, anticamera del sesso, prima pietra romantica dell'amore, avvio del processo familiare. Un immaginario conturbante che pervade l'anima, un gesto di straordinaria seduzione, un richiamo di irripetibili e inimitabili sensazioni. Passeranno il mondo e i suoi abitanti, i suoi protagonisti, i suoi attori, le sue comparse, finiranno il cielo e le stelle, ma il bacio resterà un eterno messaggio di gioventù: un sole che mai tramonterà. Casalino Pierluigi, 4.01.2014

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