L'epoca abbaside fu per due secoli circa l'età d'oro dell'Islam, l'età del suo trionfo terreno. Tutto ciò non avvenne senza contrasti, guerre e sconvolgimenti sociali. La capitale dell'Impero, trasferita da Damasco a Baghdad, ove era prevalente la cultura e l'influenza persiana, brillava in tutto il suo splendore intellettuale e politico. La Persia era sottomessa, l'Impero bizantino si ripiegava sulle sue glorie passate, mentre il quinto califfo abbaside, il celebre Harun al-Rashid, si legava in alleanza con Carlo Magno, il lontano imperatore d'Occidente, contro il califfo omayyade di Cordova, suo rivale. Carlo Magno ricevette da Harun le chiavi del Santo Sepolcro e divenne il protettore ufficiale dei pellegrini cristiani in Terra Santa. E' in questa prospettiva che devono essere viste le sue spedizioni militari in Spagna, di cui le canzoni di gesta celebrano, deformandolo un po', l'episodio di Roncinsvalle. Nell'estremo Occidente, Maghreb e Andalus - cioè le regioni spagnole e nordafricane dove l'Islam si era diffuso, fioriva una civiltà musulmana non meno splendida: nemica politicamente dell'Impero di Baghdad, ne riprendeva, però, con grande somiglianza, gli atteggiamenti dello spirito e del cuore, il comportamento quotidiano degli uomini, i valori culturali vissuti. Ci troviamo di fronte ad un paradosso: la Comunità unitaria del Profeta (Umma), contro ogni principio di filosofia politica musulmana, era diviso in due califfati antagonisti. Ma arabi, bizantini ad est, nell'attesa dei turchi e dei turcomongoli, e arabi, berberi e spagnoli a ovest vivevano valori culturali e umani molto simili. Su tutte le strade del mondo dell'Islam numerosi erano i viaggiatori e frequenti le comunicazioni. Dal VII al XIII secolo, durante il Medioevo latino, fiorì l'età classica del pensiero musulmano (Ibn Rushd o Averroè secondo i latini, e latri filosofi ancora). Fu anche questo il periodo delle crociate e della lotta contro i franchi. In breve sappiamo che le crociate, dal punto di vista culturale, si chiusero con l'influsso dominante dell'Oriente arabo sull'Occidente latino, dal punto di vista politico terminarono con le vittorie di Salah al-Din (Saladino), di stirpe curda, noto ai cronisti medievali e anche a Dante come un modello di saggezza, che resero quinndi definitivo il trionfo della maggioranza sunnita sugli sciiti fatimidi del Cairo, alleati dei franchi.
Casalino Pierluigi, 1.09.2013
Casalino Pierluigi, 1.09.2013
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