Il 2 agosto Michele Casalino, mio padre, e protagonista de IL TEMPO E LA MEMORIA, Casalino Pierluigi, Ennepilibri, Imperia, 2006, sposava mia mamma Pelle Maddalena nella Laigueglia estiva di quel mese che stava cominciando con il suo carico di oscuri presagi, segnato dall'inatteso Patto Molotov-Ribbentrop tra la Russia sovietica e la Germania nazista. Stalin e Hitler, i due cattivi dell'epoca, firmavano quel trattato "letale" che che avrebbe divorato la Polonia dividendola e poi finendola sotto la crudele realpolitik delle due potenze fino a poco prima nemiche. Una scena che si allarga con una fiammata inestinguibile al resto del mondo, trascinato verso il baratro bellico. Storia e letteratura si confondono nel racconto di Casalino Michele, ma anche e soprattutto in quello di Nina Berberova, "russa bianca" , memorialista per tradizione e per vocazione, scrittrice di grande vaglio e di formazione filosofica straordinaria. Il Quaderno nero della Berberova, tradotto in italiano per Adelphi, 2000, confluirà nel suo successivo IL CORSIVO E' MIO, Adelphi, 1998. Il ventesimo secolo, dirà mio padre Casalino Michele, a margine de IL TEMPO E LA MEMORIA, sacrificherà popoli e nazioni, divinità assassina, che ha lasciato il suo nefasto testimone al secolo che viviamo. L'ombra catastrofica degli eventi grava sul matrimonio dei miei genitori e segue le loro vicende non solo fino all'ottobre 1945, ma anche dopo con l'altalena della guerra fredda. Questa, diceva Casalino Michele, è la storia del mondo, purtroppo.
Casalino Pierluigi, 21.09.2013
Casalino Pierluigi, 21.09.2013
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