Casalino Pierluigi
mercoledì 9 settembre 2020
Ancora sull' Elogio del silenzio
In più occasioni sul web ho trattato questo argomento che costituisce una autentica medicina dell'anima, un modo speciale di conoscere noi stessi, di ascoltarci e dal profondo di noi cogliete la voce dell'assoluto e dell'eterno, consentendoci anche di ascoltare e conoscere la voce degli altri e del mondo. Il silenzio ci eleva ad una dimensione speciale e riposante che fa da barriera all'assordante rumore che ci circonda e ci schiaccia. Il silenzio ci fa crescere, ci sgancia dagli obblighi o dai vincoli non di rado imposti da una invadente quotidianità e che finiscono per snaturare il nostro io e di distrarci da percorso della nostra coscienza. Non si tratta, dunque, di pigrizia, di ignavia o mera inazione, ma di un costruttivo atteggiamento che ci libera dal chiasso di fondo, che talora noi stessi contribuiamo a creare con la nostra mancanza di sensibilità e di spiritualità, con la nostra mancanza di senso critico, che ci trascinano nella corrente massificatrice del conformismo becero. Di recente anche da noi è arrivato dall'Olanda un concetto di dolce far niente che si chiama Niksen, che non ha uno specifico corrispondente corrispettivo in italiano, ma che, praticato, dona il silenzio atteaverso l'esercizio della riflessione personale In un certo senso abbiamo sperimentato tutto ciò durante il lockdown. Se da un lato ricorda l'otium latino, come sopra detto, dall'altro ci propone il riposo della mente e dell'ani
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