venerdì 6 marzo 2020

I campi di prigionia di Putin

La Russia non ha ancora voltato pagina nei campi di prigionia, eredità del periodo sovietico e comunque della tradizione russa zarista. Sotto Putin soprattutto, oppositori politici e detenuti comuni hanno visto la loro condizione peggiorare, segle ni  e di un persistere del sistema coercitivo ed illiberale della Russia di sempre, anche di quella ammantata di simboli democratici formali e caratterizzata da un lato da un cesaropapismo interno, sempre più autoritario, e dall'altro da un imperialismo nazionalista neosovietico e neozarista. La Santa Russia sovietica, dunque, che infiltra le sue spie al veleno all'estero e lavora per destabilizzare le democrazie liberali e creare le condizioni di una riconquista dell'Europa, come sognava lo Zar Alessandro I e analogamente  lo stesso Stalin. Autorevoli organi di stampa internazionali, come il quotidiano cattolico francese La Croix, gettano continuatamente l'allarme sull'enigmatico disegno di Stalin.
Casalino Pierluigi autore e studioso ligure di Imperia nato a Laigueglia il 29 giugno 1949

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