La distinzione che fa Al-Fa^ra^bi^ delle parti e delle facoltà dell'anima nella Città Virtuosa viene ripresa dal filosofo arabo nei suoi Fsu^l al-Madani^ o Articoli Politici e corrisponde essenzialmente all'interpretazione di Alessandro di Afrodisia della psicologia di Aristotele come delineata dallo Stagirita nel suo De Anima. Tale trattato venne reso disponibile agli arabi nella traduzione, ora perduta, di Ishaq^q Ibn Hunayn. Dal canto suo Ibn Si^na^ (Avicenna) divide le attività dell'anima in tre gruppi. Il primo concerne le attività vegetative, tra le quali vi sono le facoltà nutritiva, conservatrice e generativa. Il secondo gruppo comprende le attività sensitive, tra cui le funzioni vitali - motrici e volitive - e cognitive - prodotte dalla sensazione e dall'immaginazione-. Il terzo gruppo comprende le facoltà razionali, con la suddivisione tra intelletto pratico e speculativo. E a questo punto interessante notare che questa suddivisione "filosofica" delle facoltà dell'anima, la si ritrova anche, nella sostanza, nell'opera giovanile di al-Ghaza^li^, teologo ortodosso, fortemente attratto ed influenzato dalla filosofia, La Bilancia dell'Azione ( Miza^n al-'Amal). La partizione in argomento ha radici aristoteliche e ad esse si richiama chiaramente lo stesso Dante nel Convivio, III, 2, il quale riprende il pensiero aristotelico dalla mediazione dell'Islam (leggi sul web gli articoli di Casalino Pierluigi su DANTE E L'ISLAM).
Casalino Pierluigi, 4.12.2013
Casalino Pierluigi, 4.12.2013
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