sabato 19 ottobre 2013

Tre articoli pubblicati da IL SOLE 24 Ore di oggi, 20 ottobre 2013, illuminano sulla precarietà della ripresa e sull'illusione che a breve ci sia il rilancio della fiducia., dice Giuseppe.

Continuo a credere, dice Giuseppe, il solito acuto osservatore di cose correnti, che l'euro e la sua mala gestione, siano uno dei principali motivi della crisi italiana, alla faccia degli stupidi e tracotanti aristarchi del rigore, tedeschi, compresi. E questa è una cosa. "Quei tagli mancati che bloccano lo sviluppo" a firma di Alberto Quadrio Curzio, "Quella (poca) reputazione che frena gli investitori" a firma di Luigi Zingales, "Bilancio in fin dei conti deludente" a firma di Raffaele Rizzardi, se pur da un altro angolo di visuale (a quando un vero Stato sociale, come i altri paesi europei?), testimoniano il malessere e la perplessità che accompagna la pur lodevole, ma timida manovra del governo Letta, legata alla legge di Stabilità. E in ciò Giuseppe si affianca allo scetticismo espresso dal Presidente della Confindustria Squinzi che chiede alla politica più coraggio (Giuseppe va oltre e chiede che la politica rifletta se non sia il,caso di eliminare tutti quei privilegi, soprattutto di vertice, che non favoriscono la ridistribuzione della ricchezza, ma quel che è più grave rallentano la ripresa e rappresentano uno spreco intollerabile di risorse, che sbilancia le pubbliche finanze). Oltretutto, aggiunge Giuseppe, sono anche a rischio 2 miliardi di fondi europei. Da leggere attentamente dunque i tre articoli, sostiene Giuseppe, per capire e spingere chi deve decidere il nostro destino economico,fermo restando che Letta deve andare a muso duro in Europa e chiedere una maggiore e più sincera compartecipazione nelle decisione, senza Stati di serie a e Stati di serie be e senza imperialistiche divisioni delle sorti europee. Relata refero.
Casalino Pierluigi, 20.10.2013 

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