Malevich aderì subito al regime sovietico, ma non ne condivise a pieno il dogma che l'arte dovesse essere al servizio della società, ritagliandosi quello spazio di libertà intellettuale e creativa che ne segnerà il destino estetico proprio nella sua padronanza degli spazi come rappresentazione compiuta del reale. E ciò al contrario del costruttivismo di Tatlin e di altri. Grande fu la delusione di Malevich quno Stalin nel 1928 bandì l'arte astratta, imponendo il ritorno al figurativismo, anche se, dopo il carcere per le sue idee, tornò al realismo e ai colori brillanti, se pur attraversati da motivi impressionistici e talora di larvato recupero dell'astrattismo.
Casalino Pierluigi, 28.10.2013
Casalino Pierluigi, 28.10.2013
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