martedì 19 agosto 2025

Astolphe De Custine e lo spirito autocratico orientale russo.

 



Quello che è stato Tocqueville per l'America e la democrazia, De Coustine lo è stato per la Russia e la sua autocrazia, identificando caratteri e prospettive di quel popolo e di quel regime politico. Di Tocqueville si è avuto modo di parlarne spesso per l'attualità straordinaria della sue analisi del processo democratico in America: di altrettanta straordinaria attualità sono le analisi di De Custine sulla Russia, sulla mentalità del suo popolo e sul suo eterno sistema politico dispotico. Emblematico il giudizio sui russi che ci ha lasciato De Custine: "I russi sono un popolo orientale, avvezzi a respirare l'incenso più greve e a dispensarlo. Sono sempre convinti di essere credibili allorché si lodano a vicenda. Gente convinta di essere sempre nel giusto anche quando compiono le peggiori efferatezze". Partito dalla Francia per trovare in Russia e nelle sue istituzioni una critica credibile al sistema costituzionale francese e in genere europeo(che non gli piaceva), ebbe modo di constatare invece, e a sorpresa, la ragione perversa del dispotismo russo e del suo radicarsi nell'animo di quel popolo, allergico in genere alle idee di libertà, di democrazia, di partecipazione e di trasparenza, al punto di ritenere folle chi la pensava diversamente. Il sogno grande russo imperiale si fondava, secondo i commenti di De Custine, su un ancestrale amore sfrenato per il capo o zar e un visione autocratica intramontabile che plasmava storicamente società e istituzioni in Russia. Il dispotismo orientale russo, infatti, ben si coniugava (e tuttora si coniuga) con il concetto in genere di potere assoluto( o quasi) dei popoli non europei e della loro struttura economic-sociale che prevede una massa di sudditi a fronte di una casta o partito o di un sovrano assoluto: e ciò al contrario dell'Occidente che anche nei momenti più bui della sua vicenda millenaria (dai Greci ai Romani, dalle conquiste di libertà della Magna Charta inglese alla separazione dei poteri ha visto mai restringersi troppo l'area della libertà e della ricchezza della gente. E se ovunque il dominio è esercitato da quelle che Gaetano Mosca definiva le élites che travalicano le maggioranza e le minoranze, la malapianta della demagogia totalitaria non si afferma mai in maniera duratura in Occidente.

Casalino Pierluigi 


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