martedì 2 settembre 2014

LA CONFERENZA DI YALTA: SPARTIACQUE DELLA STORIA. TONY JUDT

Mio padre, Casalino Michele, protagonista del mio IL TEMPO E LA MEMORIA" (Casalino Pierluigi, Ennepilibri, Imperia, 2006 e della riflessione LA STORIA DI MICHELE CASALINO di Casalino Pierluigi su Radio 24 de Il Sole 24 Ore), ha sempre sostenuto, come riportato anche da mio LE LUNE DI MARTE, l'importanza della Conferenza di Yalta. Lo storico inglese, recentemente scomparso, ha definito, dal canto suo che la Conferenza di Yalta è stato uno spartiacque della Storia. La conseguenza, ancora viva di quell'evento epocale, pur con i suoi limiti e i suoi persistenti irrisolti interrogativi, nonostante la fine pratica di quegli accordi, è data dal persistere e dallo svilupparsi di un concetto di guerra totale, aldilà dei protagonisti e degli scenari, ma anche dell'interagire di protagonisti vecchi e nuovi, che non possono più essere rappresentati da stati contro stati, ma sempre di più da gruppi di privati contro stati e da altri soggetti in conflitto tra di essi, se pur il filo sottile che tiene insieme i periodi della storia contemporanea porti "naturalmente" alla riflessione sui temi al centro del confronto avviato allora nella ridente località del Mar Nero e che è stata, tra l'altro, la ragione dell'attuale conflitto tra Russia da un lato, Ucraina ed Occidente dall'altro. POSTWAR e soprattutto THINKING THE XX CENTURY costituiscono, in proposito, le ambiguità del complesso percorso che si è mosso dal 1945 e che per evidenti ragioni non si è ancora arrestato. Un'ambiguità che segna tuttora la nostra vicenda storica.
Casalino Pierluigi, 2.09.2014

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