domenica 27 aprile 2014

SENECA E LA SATIRA POLITICA

L'APOCOLOCYNTOSIS di Seneca rientra nell'inesauribile ed eterno dramma del rapporto tra intellettuali e potere. L'autore latino ha avuto il merito di proporre in un suggestivo stile e in  una piacevole forma letteraria la satira politica. Va riconosciuto, comunque, aldilà di facili e immotivate polemiche la capacità di Seneca di tradurre uno stato d'animo (il suo) in un'invettiva violenta del giorno dopo quella artificiosa e cortigiana "laudatio" del giorno prima. Una debolezza che si deve in ogni caso perdonare allo scrittore, considerata la pericolosità dei tempi, del clima dispotico lasciato alle spalle. Se è vero però che il generoso giudizio di Diderot ben si addiceva all'epoca del filosofo francese, è bensì plausibile che un certo dubbio ci colga egualmente, se pur comprensibile resti l'atteggiamento di Seneca nella circostanza. A noi critici moderni non sembra si addica altrettanto bene questo comportamento: tuttavia dobbiamo leggere l'opera di Seneca nel contesto suo contemporaneo. Resta - oltre queste polemiche - la grandezza del profilo morale di un uomo che seppe preferire la libertà alla sudditanza al nuovo despota Nerone, che in gran parte fu allievo della sua filosofia, tradendone il messaggio com'è universalmente noto.
Casalino Pierluigi, 27.04.2014

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