martedì 25 febbraio 2014

IL NATURALISMO DI LAURA

Nel rifiutare la piatta registrazione della realtà, questa pittrice dalle capacità ancora prevalentemente inespresse, ma ricca di una verve naturalistica tutta originale, si pone nel contesto di una ricerca lucreziana del concetto di simpatia universale tradotto ed immerso in un'inedita visone neo-futurista. E pur tuttavia si è tentati di vedere nei suoi lavori la tesi premonitrice di un mondo tutt'altro che chiuso in sé stesso, ma aperto ai segni dei tempi. Il riformismo creativo che Laura incarna si coniuga con una straordinaria padronanza del colore, in cui l'associazione tra il carattere talora spigoloso dei volti e il comportamento dei soggetti è fonte di ispirazione di una scelta estetica particolare, moderna e al tempo stesso metamoderna o postmodena che sia. Laura rende il corpo femminile non punto di riferimento, ma elemento d'attrazione intellettuale e cifra esoterica di notevole appeal. Nell'apparente fissità, si coglie nell'opera di Laura il desiderio di evocare insieme equilibrio e movimento spinge l'artista verso forme plastiche che richiamano il larga misura un progetto scultoreo, il mezzo più adatto, dunque, per riprodurre con rigore, ma con anima, il senso autentico della femminilità quale immagine compiuta dell'umanità. Una lectio quella di Laura che trova le sue migliori manifestazioni espressive nelle sue poesie e nella sua narrativa. Artista totale è Laura. Lei riesce a ricreare con lo studio anatomico gli effetti di un esercizio di sublimazione artistica che può trovare qualche esempio, pur nella diversità etica e prospettica, nei quadri di Degas. Anche Laura, attraverso una scomposizione del movimento, esegue una variazione sul tema, restando fedele al modello originario che prefigura.
Casalino Pierluigi, 25.02.2014

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