sabato 16 dicembre 2017

10 GIUGNO 1940

Alle ore 17 di lunedì 10 giugno 1940, Benito Mussolini, Presidente del Consiglio e Duce del Fascismo, fece aprire le alte finestre del balcone di Palazzo Venezia a Roma per annunciare al popolo , radunato da tutta Italia, che aveva già dichiarato guerra alla Francia e alla Gran Bretagna, contro il parere della vecchia guardia del partito, con Italo Balbo, Emilio De Bono, Dino Grandi, Giuseppe Bottai, Dino Grandi, Giuseppe Bottai e lo stesso marito di sua figlia Edda, Galeazzo Ciano, che odiava i tedeschi, nemici storici dell'Italia fino dalle guerre di indipendenza. Mussolini uscì sul balcone e sembrava nervoso. Pronunciò il noto discorso, concludendo con l'altrettanto celebre e storica pace:"vincere. E vinceremo". Mussolini volle schierarsi a fianco dei nazisti, pensando di trarne grandi vantaggi, ma la scelta si rivelò tragica. Certo gli Alleati dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale non avevano trattato bene l'Italia, considerandola una potenza di serie b e tradendo le promesse fatte al suo ingresso nel conflitto. Il calcolo di Mussolini si basava sul fatto che alla fine di agosto del 1939, quando Hitler aveva attaccato la Polonia, con la complicità della Russia sovietica di Stalin, lo stesso Capo del Fascismo aveva posto per l'intervento italiano condizioni tendenti ad ottenere armi e materie prime per un quantitativo enorme, che non furono mai accettate dai tedeschi. Ma nel frattempo Hitler, con la "guerra lampo", il Blitzkrieg, aveva invaso in pochi giorni, dopo la Polonia, Norvegia, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Francia, e Mussolini voleva salire sul carro del vincitore. Qualche giorno prima, avvertendo i suoi collaboratori,  specialmente Italo Balbo e Pietro Badoglio, Mussolini si era sentito dire che l'Italia era assolutamente impreparata sul piano militare. Ma il Duce rispose loro che aveva bisogno di alcune migliaia di morti per sedersi accanto ad Hitler, come cobelligerante, al tavolo della pace. L'ambasciatore francese André François-Poncet a Ciano, che come Ministro degli Esteri, gli consegnava la dichiarazione di guerra al suo Paese, in procinto di arrendersi, affermò profetico:"Il vostro è un colpo di pugnale alla schiena di un uomo che sta già morendo". Ma si ricordi che i tedeschi sono padroni duri e spietati. ve ne accorgerete. E così fu, con le conseguenze che tutti conoscono.
CASALINO PIERLUIGI

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