Il 20 gennaio 1320, all'età di 55 anni, Dante Alighieri tenne una pubblica lezione di cosmologia nella chiesa di Sant'Elena a Verona. Astronomia e astrologia, all'epoca, erano due artes distinte, ma percepite come complementari, facendo parte integrante del sapere cosmologico. le stelle e le intelligenze angeliche, si pensava, intervenivano nelle vicende terrene, infondendo specifiche virtù. Cosa ne pensa la scienza di oggi? Certamente dà delle risposte affascinanti ai quesiti posti da Dante. Nel Convivio, ma soprattutto nella Divina Commedia, constatiamo quanto Dante fosse esperto di stelle e di cosmologia nel suo complesso. Gli eventi principali della sua stessa vita - il primo incontro con Beatrice, la morte di lei, l'incontro con la Donna Gentile (allegoria della Filosofia e di quella Felicità Mentale che sarà al centro di gran parte della speculazione dantesca di ispirazione averroistica), la crisi spirituale dalla quale si riprenderà attraverso l'allegorico e immaginifico viaggio di salvezza narrato nella Divina Commedia - per Dante assumono un senso possibile solo se vengono raccontati in stretta relazione con le costellazioni, attraverso le quali il Sommo Poeta connette la sua vita con Dio, un Dio che da vivo, proprio secondo gli insegnamenti del filosofo arabo-islamico Ibn Rushd (Averroè), suo maestro supremo. Smarrito nella selva oscura - era il 25 marzo o l'8 aprile del 1300 - , Dante è confortato dall'intravedere il Sole che sorge accompagnato dalla bene augurante costellazione dell'Ariete, la stessa presente nel cielo al momento della creazione del primo uomo Adamo. Il pianeta Venere - la stella che infonde la virtù d'amore spirituale - brilla sull'orizzonte marino del Purgatorio fino ad offuscare la costellazione dei Pesci. Dante, infatti, nel suo viaggio nell'aldilà dell'uomo, che ha così tanti punti in comune con il Liber Scalae musulmano, è appena uscito dall'oscurità infernale ed è ormai certo,che per intercessione dell'amore di Beatrice e di Maria SS,, la salvezza spirituale e la carità di Dio lo aspettano. I riferimenti astronomici, come è ovvio, si moltiplicano poi nella terza cantica, quando il viaggio si svolge proprio tra le sfere del Paradiso. L'astronomia aristotelico-tolemaica mutuata da San Tommaso d'Aquino, unita ad una teologia della luce di origine avicenniana (Ibn Sina) e ad un emanatismo di tipo neoplatonico, prevede un sistema geocentrico: attorno alla terra, girano le sfere celesti di materiale , ciascuna governata da una sfera angelica e caratterizzata da una stella e da un pianeta. 1- segue
Casalino Pierluigi
Casalino Pierluigi
Nessun commento:
Posta un commento