Sembra che Dante abbia continuato a considerare la ragione, rappresentata da Aristotele e, in subordine dall'islamico Averroè (Ibn Rushd), tramite la mediazione di Sigieri di Brabante, una rilevante, se pur la più importante, fonte di verità, persino in ordine ad argomenti di natura religiosa. La citazione che il Poeta fa nel Canto XXVII, 46-48, del Paradiso, è coerente con i passi del Convivio che affidano alla ragione il potere di innalzare la mente verso la verità, fino al punto in cui è richiesta la guida dello Spirito Santo. La differenza tra il Convivio e il Paradiso è che il tema principale di Dante è il genere di verità che non è mai pienamente accessibile alla ragione.
Casalino Pierluigi, 29.08.2014
Casalino Pierluigi, 29.08.2014
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