mercoledì 29 gennaio 2014
martedì 28 gennaio 2014
sabato 25 gennaio 2014
mercoledì 22 gennaio 2014
domenica 19 gennaio 2014
sabato 18 gennaio 2014
SAUDI ARABIA'S ARABIC SOURCES
Hafiz Wahaba, an Egyptian who spent half a century in the service of King Ibn Saud, left several works that increases our understanding of the evolution of Saudi society. He represented Ibn Saud at diplomatic negotiations, held important administarive posts in Hijaz after his conquest and wa a minister of education before being appointed Saudi ambassador to London. His books decribe the economic activities of the settled people and the bedouin of central Arabia before the emergence of the oil industry, and the religious-political movement of the Ikhwan. Books by the Syrian Fuad Hamza, who also served the Saudi monarch, provide, among other topics, information on the sociopolitical and economic situation in Saudi Arabia before the "oil" era.
Casalino Pierluigi, on January 18th 2014
Casalino Pierluigi, on January 18th 2014
venerdì 17 gennaio 2014
CRUSADES
Guglielmo Embriaco, having arrived tempestuously in 1099 at the siege of Jerusalem, using the wood from the ships, got useful material to build the weapons necessary to conquer the Holy City. The Crusades were a great business deal for the Genoese. Not only for the colonies that they went to start in the Orient but also for the orders for the consruction of ships. Luigi IX the King of France had them build numerous ships. Guglielmo Boccanegra, when he left the city because he was hated, moved to Aigues Mortes in Provence where he built, by order of the King, the fortified city, still to day an example of medieval architecture.
Casalino Pierluigi, on January 17th 2014
Casalino Pierluigi, on January 17th 2014
giovedì 16 gennaio 2014
domenica 12 gennaio 2014
IL REALISMO DEL MISTERO NELL'ARTE DI VULA
Claudio Ughetti detto VULA ci fa finalmente vedere il mondo in cui viviamo, lo ritrae conferendo ad esso un senso nuovo, forse lo imita, anche se in realtà lo interpreta: quest'essenza di mondo però ci si mostra, attraverso le opere di VULA, come un muto irresistibile arcano. Non è azzardato parlare di realismo, di arcano realismo: in VULA l'immagine artistica si presenta e si configura come un set immaginativo in cui con la mente possiamo simulare e quindi vivere esperienze che sono autentiche, che sono vere. Davanti ai lavori del pittore di Ventimiglia, lo sguardo di chi osserva viene lentamente e progressivamente assorbito da una "vera" realtà, che è silenziosa e sicuramente metafisica, che trascende lo stesso messaggio dechirichiano, ma si rifà di più al surreale dei dipinti di Magritte. Si tratta sempre di luoghi e di personaggi immaginari, immersi certamente in un'atmosfera d'inquieta immobilità, di ostinato silenzio, anche se in fondo le immagini di VULA parlano e parlano significativamente. Sembra che manchi l'azione nelle opere di VULA, ma non è così, perché non manca la figura umana - anzi si propone con le suggestioni dei miti e quindi l'azione è ugualmente presente: se non è già avvenuta sta per avvenire- e si riempie di storici paradossi, ponendo lo spettatore in una condizione di incertezza e di attesa. L'universo che sembra essere rappresentato - e solo in apparenza - con una giocosità forse ilare - luoghi-non luoghi in cui ci collochiamo per ore, in cui restiamo inerti mentre ci spostiamo e proprio in tal mondo siamo dinamici - che ci ritaglia uno spazio all'interno dell'immenso alveare cosmico. Non emanano bagliori, ma solo proiezioni ultracromatiche dalle opere di VULA, e con esse emozioni onnicomprensive del mondo che l'artista ritrae. "Qui non c'è nessuno" sembra dirci VULA "nessuno è arrivato, ma intanto le cose esistono, non cessano di esistere". Il silenzio e l'isolamento conferiscono, infatti, agli oggetti un supplemento d'anima "ontologico", quali potenziali autori di storie, quali interpreti di ambienti impossibili.
Casalino Pierluigi, 12.01.2014
Casalino Pierluigi, 12.01.2014
IPOCRISIE TEDESCHE
E' vero, dice sempre Giuseppe, che, come diceva già Massimo D'Azeglio, non serve dare la colpa ai tedeschi per i nostri mali, ma è bensì vero che, come scrive oggi su IL SOLE 24 ORE (12 gennaio 2014) Alberto Quadrio Curzio..."anche la Germania si è aiutata in anni di sue necessità...Infatti dal 2001 al 2005, quando il tasso di disoccupazione giovanile tedesco saliva dall'8% circa al 15%, la Germania ha violato il rapporto deficit sul Pil portandolo sopra il 3% per sostenere la sua crescita ed occupazione. E' vero che in quel periodo si fecero anche delle riforme, ma si guardò bene dall'attuare politiche fiscali restrittive che rispettassero i vincoli europei. E riuscì a farlo senza sanzioni, malgrado i richiami della Commissione Europea....Così riporta Giuseppe et relata refero, Casalino Pierluigi, 12.01.2014
sabato 11 gennaio 2014
I COLORI DI VULA, AL SECOLO CLAUDIO UGHETTI, PITTORE E POETA DI VENTIMIGLIA
Il mondo, così appare dalle opere di VULA, è un grande e dinamico album di idee colorate, sensazioni, atmosfere ed emozioni di un'artista che ha inventato un nuovo stile nell'universo della comunicazione, nella proposta estetica della realtà. Neofuturista, neopatafisico e soprattutto sempre più marcatamente neometafisico, VULA ascende nel firmamento creativo con una rapidità impressionante, con una stupefacente cifra inventiva che fa di lui forse il più interessante dei giovani autori liguri del momento.
Casalino Pierluigi, 11.01.2014
Casalino Pierluigi, 11.01.2014
giovedì 9 gennaio 2014
Photographers in Liguria
The German photographer Alfred Noak, who at the end of the 19th century had a studio in Genoa in Via del Filo, left to Liguria his splendid photographs of Genoa and the Rivieras.
Casalino Pierluigi, on January 9th 2014.
Casalino Pierluigi, on January 9th 2014.
Garibaldi
Giuseppe Garibaldi was elected in 1849 deputy of the Subalpine Parliament of the Kingdom of Sardinia in the college of Cicagna, which in 1849 had only 63 voters.
Casalino Pierluigi, on January 9th 2014.
Casalino Pierluigi, on January 9th 2014.
mercoledì 8 gennaio 2014
Soviet Russia and Socialist Realism.
Socialist Realism remains mong the least-known movements in 20th-century art. Conceived in opposition to western formalism and experimentation, it was the only serious European alternative to modernism, and will inevitably be reassessed as 21st-century scholarship recasts modern art.
Casalino Pierluigi, on 8th January 2014
Casalino Pierluigi, on 8th January 2014
lunedì 6 gennaio 2014
Da I RICORDI DI MASSIMO D'AZEGLIO, Considerazioni attuali.
Riporto le riflessioni di un grande italiano, Massimo D'Azeglio, il quale intuisce le ragioni della crisi italiana e ne intuisce i possibili esiti: "L'Italia da circa mezzo secolo s'agita, si travaglia per divenire un sol popolo e farsi nazione. Ha riacquistato il suo territorio in gran parte. La lotta collo straniero è portata a buon porto, ma non è questa la difficoltà maggiore. La maggiore, la vera, quella che mantiene tutto incerto, tutto in forse è la lotta interna. I più pericolosi nemici d'Italia non sono i tedeschi, sono gl'Italiani. E perché? Per la ragione che gl'Italiani hanno voluto far un'Italia nuova, e loro rimanere gl'Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico la loro rovina: perché pensano a riformare l'Italia, e nessuno se ne accorge che per riuscirci bisogna, prima che si riformino loro, perché l'Italia, come tutt'i popoli, non potrà divenire nazione, non potrà esser ordinata, ben amministrata, forte così contro lo straniero come contro i settari dell'interno, libera e di propria ragione, finché grandi, piccoli e mezzani, ognuno nella sua sfera non faccia il suo dovere, e non lo faccia bene, od almeno il meglio che può...."
Relata refero, Casalino Pierluigi, 6.01.2014
Relata refero, Casalino Pierluigi, 6.01.2014
CHINA AND MAO'S THOUGHT
The raisng of Mao's thought to the level of pure ideology tended, however, to negate the very philosophical basis on which his theory was founded. The strictly docrinaire approach of the Chinese Communists from 1921 to 1927 had Mao realize that Marxism-Leninism could be useful only as a theoretical tool. He originally promoted his own theought, therefore, as an example of Marxism.Leninism put into practice. Neither Marx nor Lenin, after all, had had a full opportunity to implement their own theories on the ground. By 1960s, however, many of Mao's supporters were going further and claiming universality of his theory. When Hua Guofeng legitimized his leadership position after Mao's death in 1976 through a strictly docrinaire appoach to Mao Zedong thought, Den Xiaoping echoed Mao's rebellion against the docrtinaire approach of the 1920s by promoting a more practical ideology.
Casalino Pierluigi, on January 6th 2014
Casalino Pierluigi, on January 6th 2014
domenica 5 gennaio 2014
sabato 4 gennaio 2014
venerdì 3 gennaio 2014
giovedì 2 gennaio 2014
DANTE E L'ISLAM. L'influenza di Averroé (Ibn Rushd).
Platone descrive nella REPUBBLICA che "uno stato nasce perché ciascuno di noi non basta a sé stesso, ma ha molti bisogni. Così per un certo bisogno ci si avvale dell'aiuto di un altro: il gran numero di questi bisogni fa riunire in una sede molte persone che si associano per darsi aiuto, e a questa coabitazione abbiamo dato il nome di stato". Aristotele afferma poi che l'uomo è per natura "animale politico": nel RAGGIUNGIMENTO DELLA FELICITA', Al-Fa^?ra^bi^ ripete che "non è possibile (all'uomo) pervenire alla perfezione isolandosi (infi^rad) e trascurando la cooperazione (mu'a^winah) coi suoi numerosissimi simili" e aggiunge, traducendo Aristotele, che "l'animale umano si chiama anche animale sociale (yusamma^ al-hayawa^n al-insa^ni^ wa al-hayawa^n al-madani^". Come si è fatto per la questione degli intelletti, è anche qui assai stimolante considerare la posizione dantesca, concernente il rapporto società-felicità, letta in un'ottica aristotelico-araba. Dante mostra di aver molto a cuore il benessere sociale e, aristotelicamente, lo finalizza alla felicità. E' una posizione che lo avvicina agli arabi, che ne fa l'erede (leggi sul web i molti articoli di Casalino Pierluigi su Dante e l'Islam) - in particolare, è vero, attraverso Ibn Rushd (Averroè) -, di problematiche che Al-Fa^ra^bi^ per primo contribuì ad elaborare. Il fine dell'uomo, dunque, è la felòicità, filosofica e spirituale; il compimento dell'umanità consiste nel realizzare la potenzialità intellettiva, cioè la piena attuazione dell'intelletto possibile. Ciò si realizza solo in forza della partecipazione dei singoli alla società. Potremmo evocare una serie di altre citazioni in proposito, ma sono soprattutto la Monarchia e il Convivio a darci la chiave dell'interpretazione dantesca. Dante è evidentemente e chiaramente vicino all'averroismo, sostenendo che "è evidente che il termine ultimo della potenza della diversa della potenza dell'intera umanità è la potenza o virtù intellettiva. Tuttavia, sempre secondo il Sommo Poeta, il genere umano si trova in uno stato di benessere e di felicità quando, nei limiti delle sue possibilità, è assolutamente simile a Dio. Ma il genere umano è assolutamente simile a Dio, quando è assolutamente uno: e questo non può essere se non quando soggiace interamente ad un unico principe. Ciò giustifica la necessità delle vita sociale e il suo ordinamento specifico sotto la "monarchia", che è forma il più possibile simile a quella insita nelle sfere celesti, conformando in tal modo l'attività umana a quella degli angeli. Si tratta in altri termini di una visione "greco-araba", e pertanto tipicamente alafarabiana, che coglie nel rapporto tra "sopra" e "sotto" il disegno di un'unica armonia. Anche nel Convivio, Dante si mostra imbevuto di prospettive arabe, pur spesso nascondendo le sue fonti, come quando riecheggiando sia Al-Fa^ra^bi^ che Averroè (Ibn Rushd), afferma che "l'umana natura, non pur un'abitudine, abbia abbia due, ma due, sì come quella della vita civile, e quella contemplativa. Il sapere è causa di perfezione ("nati non fummo per viver come bruti, ma per seguire vita e conoscenza"...) e "l'unica perfezione nostra, sì come dice lo Filosofo nel sesto dell'Etica, quando dice che 'l vero è lo bene de lo intelletto". Argomentare su ciò ci porta lontano e ci svela quanto profondo fosse il legame tra il pesniero islamico e quello di Dante.
Casalino Pierluigi, 2.01.2013
Casalino Pierluigi, 2.01.2013
ISLAM E DANTE. Al-Fa^ra^bi^ tra Avicenna (Ibn Si^na^), Averroè (Ibn Rushd) e Dante Alighieri
Spesso si è cercato di studiare lo schema emanativo di Al-Fa^ra^^bi^ che differisce da quello di Avicenna (Ibn Si^na^) e di Averroè (Ibn Rushd), ma anche da quello egli ismailiti (in maniera sensibile, in quest'ultimo caso). Aldilà delle considerazioni sul "Primo Intelletto", il "Secondo Essere" ed altre consimili riflessioni, salta subito all'attenzione il problema del confronto tra cosmo gerarchizzato dei musulmani con quello teorizzato dal "cristiano" Dante Alighieri. La Divina Commedia di Dante ci da la prima chiave della struttura dei cieli, con l'ordine paradisiaco. Ma è il Convivio a essere più chiaro, più esplicito nelle sue spiegazioni al riguardo. Dante enumera otto cieli, da quello della Luna a quello delle stelle fisse, cui aggiunge un nono "che non è sensibile se non per questo movimento che è detto di sopra - uno primo mobile semplicissimo...lo quale facesse la revoluzione da oriente a occidente - lo quale chiamano molti Cristallino, cioè diafano, o vero tutto trasparente. Veramente, fuori di tutti questi, li cattolici pongono lo cielo Empireo, che è...immobile (Dante). L'Empireo è la sede di Dio, "divinissimo ciel quieto" che avvolge tutto il mondo e al di fuori del quale nulla esiste. L'Empireo "è cagione del Primo Mobile per avere velocissimo movimento"; e il Primo Mobile mosso da "fermentissimo appetito" e da "tanto desiderio" di Dio, in quello (dell'Empireo) si risolve. I motori dei cieli "sono sustanze separate da materia, cioè Intelligenze, le quali la volgare gente chiamano Angeli; i cieli mobili, che sono nove, cui si aggiunge "lo decimo (che ) annunzia essa unitade e stabilitate di Dio, rivelano "numeri", ordini, gerarchie che certo non possono non essere ispirati dai filosofi arabi, anche se Dante non fa diretto riferimento a una concezione emanatistica.
Casalino Pierluigi, 2.01.2013
Italy - says Giuseppe - has lost all credibility on the international stage: the political downrating of our country is ever worse than the economic one which condemn us through Moody's. I've heard Giorgio Napolitano on the televison set and I'm very happy to listen his words. Up wih Italy! Relata refero. Casalino Pierluigi, on January 2 sd 2014
mercoledì 1 gennaio 2014
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