domenica 16 novembre 2025

La coscienza europea

 La coscienza europea è la consapevolezza della differenza dell'Europa come entità politica e morale rispetto agli altri continenti o gruppi di nazioni. Voltaire e Montesquieu insistono sulla centralità e l'identità dell'idea d'Europa rispetto agli altri mondi. La coscienza europea, come la coscienza nazionale, per usare una frase di Carlo Cattaneo, è come l'io degli ideologi che si accorge di sé nell'urto con il non-io. L'Europa ha sempre rappresentato lo spirito di libertà contro il dispotismo asiatico o orientale. Pur essendo già presente dall'Antichità, il concetto d'Europa e della sua unità culturale, sarà l'Umanesimo rinascimentale a proporre l'Europa dei letterati, degli uomini uniti nel culto dell'intelligenza, dei dotti, che apportano la luce della civiltà là dove altrimenti sarebbe barbarie. D'altra parte, la prima formulazione dell'Europa come di una comunità che ha caratteri specifici anche fuori dell'ambito geografico e caratteri "terreni, laici e non religiosi", è di Niccolò Machiavelli. L'Europa vuole dire molte virtù individuali. L'Oriente e l'Asia vogliono dire dispotismo. uno padrone e tutti gli altri schiavi (e in gran parte sembra non molto diverso oggi). E Machiavelli, ovviamente, è propenso per il sistema europeo, dove gli spazi di libertà (anche in presenza di tirannie o di regimi illiberali) sono sempre più ampi di quelli del sistema orientale. Questo è l'inizio della coscienza europea: un bene prezioso da preservare e da rivitalizzare di fronte alle derive demagogiche del nostro tempo.

Casalino Pierluigi

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