L'amore del dolce stilnovo: cos'è cambiato da Dante ai giorni nostri?
A partire dai secoli antichi che abbracciano i romanzi cavallereschi e la lirica provenzale, la scuola siciliana e il dolce stilnovo, per giungere all'arte di leggere e scrivere contemporanea, la donna ha ricoperto in tutta la sua esistenza un ruolo fondamentale: è stata l'oggetto del desiderio dell'uomo, analizzata e interpretata in molteplici modi.
Esempio fondamentale è proprio la bellissima "musa" ispiratrice Dantesca, oggetto dell'esaltazione del poeta, elevatissima creatura e irraggiungibile desiderio. E' una "donna-angelo", adorata dal poeta per la sua grazia, la sua gentilezza e le sue doti morali: si tratta di Beatrice, il tramite fra Dio e l'uomo.
Ma chi era veramente Beatrice Portinari? Sono molte le teorie a riguardo lasciate dai diversi studiosi. In molti credono che la donna che abbia fatto innamorare il famigerato poeta sia semplicemente una sua invenzione; molti altri, invece, credono che la fanciulla si possa associare alla sposa di Simone de Bardi.
Nonostante ciò è innegabile che questa giovane donna abbia lasciato una traccia indelebile nella letteratura italiana grazie al poeta.
Egli infatti le dedica la "Vita Nova", opera giovanile e raccolta di componimenti in forma di prosimetro scritti tra il 1283 e il 1293 in cui egli stesso dichiara di averla incontrata per la prima volta a soli nove anni e di averla rivista esattamente nove anni dopo: la ripetizione non è casuale, in quanto rappresentante della Trinità che avvolge come un velo morbido la fanciulla, rendendola una creatura spirituale che suscita stupore. La ragazza, destinata a morire a soli ventiquattro anni, viene sollevata oltre le altre donne "angelicate" dei poeti stilnovisti, e lasciò in Dante un vuoto incolmabile, spingendolo a trovar rifugio dalla sua disperazione nella lettura di testi latini.
L'amore di Dante per Beatrice non si spense mai tanto che, nel 1307, il poeta la collocò nel Paradiso della sua "Divina Commedia": ella reincarna la sapienza teologica, è la fedele accompagnatrice delle anime buone nel regno dei cieli e la vediamo molto attenta a chiarire problemi di matrice filosofica e religiosa.
Beatrice è maestra di verità, che permette al poeta di arrivare al Paradiso, e quindi, di raggiungere Dio.
Il gesto dell'Alighieri può essere considerato il gesto d'amore più bello nei confronti della sua amata: collocarla nel regno dei cieli non fa altro che sottolineare tutte le sue qualità migliori, che hanno colpito il poeta nel profondo.
La loro storia d'amore sempre un po' tormentata sarà destinata nel futuro a vivere per sempre, senza mai spegnersi: il ricordo di Beatrice vivrà per sempre nel miglior scritto di Dante.
E' inevitabile pensare quindi che la donna sia una figura estremamente importante per le arti e per gli artisti che, quando sono innamorati, sono capaci di esaltarla e rendere delle proprie opere dei veri capolavori, destinati a non tramontare mai.
La questione, però, sorge spontanea: l'amore, sentimento presente da secoli nella vita di ciascun individuo e quindi di carattere universale, ha mantenuto la sua posizione nelle vite delle persone? Ma soprattutto, i sentimenti sono rimasti così forti proprio come in Dante nei confronti della sua amata, anche nei giovani d'oggi?
L'amore indubbiamente ha subìto dei cambiamenti nel corso degli anni, conservando alcuni tratti ed eliminandone altri: il corteggiamento, ad esempio nell'epoca dei mass-media, è stato oggetto di modifiche molto intense.
Il nostro poeta stilnovista per riuscire ad attirare l'attenzione della sua amata, le dedicava scritti d'amore: oggigiorno i ragazzi mandano delle semplici "richieste di amicizia" nei social network o banalissimi messaggi su piattaforme di messaggistica.
La questione presenta quindi una contraddizione: è impossibile pensare che un sentimento tanto acceso, così com'è l'amore, che dovrebbe "incendiare" i cuori degli innamorati sia via via andata a "freddarsi" con l'avvento della tecnologia. Non si vivono più i sentimenti in modo integrale e non c'è più l'imbarazzo dei primi incontri, dei primi sguardi e dei primi approcci fisici: si svolge tutto attraverso un banalissimo cellulare che, per forza di cose, tende a banalizzare anche l'affetto.
Nessuno può sapere cosa riserva il futuro, e per questo nessuno può sapere se l'amore tornerà ad essere come quello di Dante e Beatrice, un amore "d'altri tempi" proprio come quello dei nostri nonni, che conservano ricordi stupendi legati ad esso. Ma una cosa è certa: l'amore è un sentimento particolare che in pochi, -solo coloro che l'hanno provato almeno una volta nella vita- possono comprendere a pieno. E' importante saper prendersi cura delle persone con affetto e una volta raggiunto questo obiettivo, si sarà in grado di vivere la propria vita in modo migliore. E chissà se in un futuro ancora molto lontano le cose potranno trovare il loro giusto ordine, e quindi, l'amore tornare alla sua vera essenza e al suo vero valore.
Per ora, tutto ciò che resta da fare è aspettare e sperare pazientemente.
Casalino Pierluigi
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