giovedì 14 ottobre 2021

Dove va il mondo? Non una sola guerra fredda, ma più conflitti rischiosi verso una generale configurazione inizialmente non voluta. Una sintesi di esempi di crisi su cui riflettere. Scenari probabili, ma non scontati alla luce dell'mprevedile intreccio di alleanze inedite anche tra chi apparentemente è in contrasto.

La Storia ci mostra il ripetersi non sempre simmetrico, ma con ricorrenti categorie analogiche, di eventi incontrollati che sfuggono al calcolo delle diplomazie e alla ragionevole ricerca della conservazione degli equilibri. Gli attuali punti di criticità sul quadrante internazionale sui quali dal 2020 ha fatto irruzione a gamba tesa il covid 19 hanno reso ancora più vulnerabili gli assetti geopolitici, peraltro in fibrillazione a causa dell'alterazione dei mercati delle materie prime e delle risorse  energetiche.Circostanza questa che non esclude un'anti Opec, ad esempio, promossa proprio da America e Cina. Una serie di crisi dunque che coinvolgono il sistema finanziario multilaterale che non lascia scampo ad iniziative in ordine sparso. L'abbandono dell'Afghanistan da parte occidentale se da un lato significa un'esigenza di ritagliare spazi strategici di più alto profilo, dall'altro dimostra quanto sia ormai in atto una fase di riflessione sulle reali linee guida degli interventi di politica estera da parte dei vari protagonisti dello scenario mondiale. Meno marginale il contenzioso che ruota intorno a Taiwan su cui sono doverose alcune considerazioni di rilievo. Se, ipotesi oggi ancora improbabile, la Cina dovesse veramente attuare il piano di conquista dell'isola, e riuscirci, ci troveremmo di fronte al primo episodio di rottura della politica di contenimento promossa dagli Usa dalla fine della seconda guerra mondiale. Imprevedibili sarebbero le conseguenze sul piano strategico globale con riflessi assai pericolosi per la sicurezza di altre aree del mondo, come l'Europa. Certamente tuttavia anche una simile eventualità non sarebbe esente da rischi di errore di  calcolo, errore che si ripresenta esiziale per la pace universale. Non meno insidioso, se pur non per adesso così appariscente, il rapporto occidentale con la Russia in Europa reso più problematico dalla questione ucraina e dai ricatti di Mosca sul piano energetico e sui tentativi di destabilizzazione dell'ordine democratico. Di crescente cifra strategica il ruolo giocato in Africa dagli schieramenti delle potenze del mondo industrializzato, dove sfide terroristiche e problemi legati all'immigrazione incontrollata pongono seri interrogativi sulla stessa stabilità del Mediterraneo. Ecco alcune delle situazioni emblematiche della condizione degli affari internazionali che, gestite senza attenzione, possono sfuggire di mano con conseguenze gravi per la sicurezza del mondo.
Casalino Pierluigi 

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