martedì 31 ottobre 2017

1972-1979 memoria di quegli anni -2

Fui presente al Congresso DC  del 1976, che portò alla Segreteria Nazionale del partito il ravennate Benigno Zaccagnini, moroteo, volto pulito e rassicurante, che guidò la DC alla vittoria (elezioni anticipate) del 20 giugno 1976 su un PCI ancor più forte. Il voto alla DC venne da larghi strati popolari soprattutto timorosi di un clamoroso sorpasso da parte comunista (Montanelli disse di tapparsi il naso e di votare DC). Collaboravo al tempo con la rivista L'EUROPA, diretta da Angelo Magliano, condirettore RAI, scrivendo articoli di politica estera. Sullo stesso argomento curavo una rubrica sul settimanale di Savona IL LETIMBRO e ricordo i personaggi notabili di quei giorni dai democristiani Giancarlo Garassino, Carlo Russo, Giancarlo Ruffino ad altri ancora. Nel 1975 era sembrato crollare il piano sturziano interclassista che aveva sostenuto lo Scudo Crociato a lungo, anche a causa della crisi di quel periodo di ristrutturazioni socio-economiche legato anche alla questione petrolifera, dopo la guerra dello Yom Kippur. Una congiuntura molto profonda e a più volti. Il 30 aprile 1976 il governo Moro di dimise e il quasi stallo politico successivo al 20 giugno comportò la nascita di un governo Andreotti delle astensioni, prima di tutte del PCI. Di fatto l'intesa sotterranea (o tacita intesa) fra le due maggiori forze politiche italiane era in atto dal 1973, da quando Berlinguer aveva lanciato la proposta-progetto di compromesso storico. Idea nata non solo a causa del colpo di stato cileno di Pinochet. -2
Casalino Pierluigi 

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