La scoperta delle spie del KGB che lavoravano nel cuore del controspionaggio dei Paesi occidentali, il nostro compreso, conferma comunque quanto già era emerso negli anni precedenti la venuta a galla del caso Mitrokhine. Un successivo e più approfondito esame dei documenti raccolti al momento della scoperta delle attività spionistiche russe rilancia ancora in ogni caso il pericolo più che attuale che comportano le guerre ibride e di disinformazione del Cremlino in Occidente, complici gli altri Stati totalitari e quei movimenti che in qualche modo fanno da cassa di risonanza presso una certa opinione pubblica superficiale, sprovveduta e incline a scelte anti occidentale non meditate. Il quotidiano francese Le Monde ha ripreso di recente l' argomento per ricordare i tentativi del KGB di infiltrarsi nell'intelligence transalpina e nei suoi segmenti attivi all'estero, oltre che in settori nevralgici delle istituzioni e della sicurezza di Parigi. Non ultime le operazioni dei servizi sovietici in Liguria dove il controspionaggio francese seguiva insieme al nostro le manovre del KGB tra La Spezia e Ventimiglia, con particolare riferimento ad Andora, Alassio, Imperia e Sanremo. Circostanza questa che rinvia alle presenti e mal celate iniziative russe rese più incisive durante il conflitto ucraino; iniziative che si sviluppano con diverse strategie di contrasto e di sabotaggio, in vista di non improbabili attacchi o invasioni militari o di eliminazione fisica di soggetti apertamente critici del Cremlino. Alla caduta dell'Urss anche qui da noi nel Ponente ligure furono svelate reti spionistiche russe ben organizzate grazie al supporto dei documenti Mitrokhine. Tuttavia non risulto' nulla di più di quanto già non fosse nel mirino dei nostri servizi e di quelli alleati. Ciò nondimeno l'invadenza russa di oggi, che muove dal piano Sputnik, avviato agli inizi degli anni 2000 nelle stanze del Cremlino, pone l'accento sulla sofisticata organizzazione dello spionaggio russo che il professore Varese, in un suo fortunato libro del 2022, pubblicato ad Oxford e anche da noi per i tipi di Einaudi, ha definito frutto di un sistema criminale. La nostra provincia, che è sempre stata l'epicentro, con la Costa Azzurra, dello spionaggio mondiale, non è certo immune quindi da propagande e da altre attività che puntano a disorientare e a ribaltare quel senso di difesa delle nostre libertà a favore di idee che ben si sposano con il sistema dispotico russo. Qualche anno fa i servizi segreti svizzeri, del resto, hanno pubblicato in proposito atti che rendevano note le trame prima sovietiche e poi russe dalle nostre parti pure in tempi non sospetti. Trame ben radicate in zona fin dall'epoca zarista e consolidate dopo il 1917 fino ad espandersi dopo il 1945 e rafforzate negli ultimi decenni sotto il nuovo corso russo.
Casalino Pierluigi
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