Casalino Pierluigi
mercoledì 25 dicembre 2019
La cosmologia di Dante
La cosmologia, e conseguente cosmografia, di Dante appartiene certamente alla concezione tolemaico-medievale, anche se la sua ansia di ricerca rivela tratti originali. Secondo la visione dantesca, il globo terracqueo, perfettamente rotondo, ha un circuito di 360 gradi: quindi ciascun emisfero è di 180 gradi, ciascun quadrante è di 90. Il diametro terrestre dalla parte dell'emisfero australe, si fissa nel Monte del Purgatorio; onde i due Monti sono agli antipodi, ed hanno un medesimo orizzonte e uno stesso meridiano. Gerusalemme è quindi il centro della superficie abitata dai viventi, ed ha per limite occidentale il Marocco o l'Ebro o Ibero. L'Italia, e più propriamente Roma, è situata a un mezzo quadrante, cioè a 45 gradi, da Gerusalemme. Il Sole percorre 15 gradi per ciascuna delle 12 Ore in cui si divide il giorno, e che sono indicate tre per tre con i nomi dinora prima (preceduta dal mattino che va dal crepuscolo all'alba), terza, sesta, nona, vespro. Dante per segnare le ore, di vale spesso dei diversi rapporti tra Gerusalemme, il Monte del Purgatorio e l'Italia.
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