Il posizionamento geopolitico è diventato un aspetto sempre più importante dal punto di vista cyber, anche quando si devono assumere decisioni aziendali. Si vive in un contesto internazionale in cui crescono le tensioni e i conflitti latenti. Per molto tempo si è cercato di ignorarlo, ma oggi la situazione non può non essere valutata come concretamente rilevante. Il pianeta si sta dividendo tra i 50 paesi che si riconoscono in determinati principi democratici e partecipativi e gli altri mondi come la Cina, la Russia, l'Iran, la Corea de Nord e vari paesi africani ed asiatici, che coltivano una visione revisionistica del diritto internazionale e degli assetti geopolitici. In altri termini, la cybersecurity è cosa delicata, drammaticamente delicata, e richiede consapevolezza, credibilità e stare dalla parte giusta. Il dark web è la parte pericolosa della rete non indicizzata. Il cosiddetto Deep web è dunque il luogo in cui la criminalità ha organizzato traffici, reperimento di materiali rischiosi, pericolosi e vietati, degli strumenti che consentono anche a chi non è esperto, ad esempio, di creare un malware. Sul Dark web si posizionano, infatti, gruppi criminali, dissidenti, terroristi, ragazzini spregiudicati che cercano sistemi per impressionare i loro amici e causare danni ("graffitari digitali", ma anche agenzie di intelligence e in sostanza Stati. Buoni e cattivi, quindi. Esiste un mercato nero digitale impressionante a basso prezzo. Una realtà che va conosciuta, ma anche contrastata, per tutelare utenti e istituzioni.
Casalino Pierluigi
Casalino Pierluigi
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