Non si vuole qui rinvangare gli errori storici della classe politica italiana che dagli Anni Sessanta del secolo scorso ha posto mano in maniera indegna e settaria (nonostante il levarsi di voci autorevoli come quella di Concetto Marchesi in difesa della permanenza della lingua latina nei corsi delle medie ai fini di una miglior capacità logica e di espressione di un popolo già condannato all'ignoranza per vocazione ancestrale) alla lodevole istituzione scolastica italiana. In questa sede si vuole levare la condanna dei genitori, figli di quell'ignoranza, che ad un minimo accenno di serietà e di severità nella scuola, gridano allarmati per non poter conservare gli spazi di distrazione destabilizzanti che rifuggono l'impegno e la formazione didattica e culturale dei giovani, sempre più vuoti come zucche e non più capaci di parlare, scrivere, leggere, oltre che di essere predisposti a creare, ma anche ad apprendere le lingue straniere. La computerizzazione della società non basta per fare cultura, anzi crea più danni che vantaggi, se mal intesa com'è adesso. Tutto interessa ai genitori che la cultura e il sapere, tutto interessa d'altro cioè divagazioni che rendono l'uomo ignorante e incapace di conoscere neppure dove vive, dov'è nato e in che mondo si muove.
Casalino Pierluigi
Casalino Pierluigi
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