sabato 10 giugno 2017

ALFARABI E LE CITTA' VIRTUOSE

Nelle città virtuose, dice Alfarabi, filosofo arabo medievale, esistono pietà religiosa, correttezza di rapporti sociali e disponibilità al combattimento non per natura animalesca e quindi aggressiva, ma a solo scopo difensivo. Si tratta, dunque, di qualità tutte caratteristiche dell'Islam, secondo la tradizione musulmana, ma anche secondo la tradizione delle altre religioni. La società perfetta, perciò, non potrà mai fare a meno della religione; gli uomini collaboreranno per il bene comune, e la guerra (jiha^d) sarà solo necessaria per il ripristino della giustizia. Di tale pensiero di Alfarabi non sarà difficile trovare conforto nel Corano (Corano, II, 177). E ancora nel testo coranico si legge, come traccia delle idee alfarabiane, "che se due partiti tra i credenti combattessero tra di loro, mettete pace tra di essi: ma se uno avesse commesso eccessi contro l'altro, combattete quello che tali eccessi ha commesso, sin che torni all'obbedienza agli ordini di Dio. E tornato che esso sia a Dio, mettete pace allora fra essi con giustizia e siate equi, poiché l'equità è amata da Dio. perché i credenti sono tutti fratelli: mettete dunque pace tra i vostri fratelli e temete Dio" (Corano, XLIX, 9-10). Considerazioni che nell'Islam di oggi, secondo gli studiosi di geopolitica, sono di stretta attualità.
Casalino Pierluigi, scrittore e studioso ligure di Imperia, nato a Laigueglia il 29 giugno 1949

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