lunedì 2 gennaio 2017

La Speranza Ebraica

In una posizione di odio-amore, amiche nemiche ad un tempo, come sono la notte e il giorno, speranza e disperazione nella visione ebraica si contendono i cuori e la mente, segnano le contraddizioni della Storia. Calore che consola è la speranza, umido mantello di buio è sua sorella la disperazione. Ci si è spesso domandato perché l'ebraismo, nutrito di esilio e di sconfitte, abbia coltivato la speranza per millenni, Una domanda che ci si è posti non da teologi, ma da storici. Nel lungo protrarsi della speranza da parte di Israele (passata nella speranza cristiana con il suo diverso carattere). Una speranza che entra in conflitto con il divino, come si constata pure nell'ebreo Gesù in croce, quando esclamerà "Mio Dio, Mio Dio, perché mi hai abbandonato!" Non esiste nessuno, ripetono gli ebrei, così silenzioso e muto come Dio, che ha assistito alle disgrazie degli ebrei nei secoli. E sono soprattutto gli uomini di fede a vacillare e a dubitare, al pari Gesù, mutatis mutandis. E di conseguenza gli ebrei sperano, disperando come singoli e come popolo fino alla fine dei tempi, di generazione in generazione, nonostante tutto.
Casalino Pierluigi

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