Ci mancano le descrizioni, frutto di quell'intelligenza e fantasia che l'uomo ha sempre avuto. Ahimè! Le parole si sostituivano alle immagini e anzi le creavano. Oggi, condividiamo, ma non comunichiamo. Scrivere, però, era già una forma di condivisione: io scrivevo quello che stavo vedendo perché tu mi leggessi. La differenza è che si potevano condividere, attraverso quella forma arcaica, non solo ciò che si vedeva, ma anche ciò che si provava e si ricordava e si pensava. O anche ciò che si era visto, aggiungendo così un tempo passato al tempo presente. C'era anche, è vero, l'astratto e il temporale, nella condivisione della scrittura. Certo l'occhio va più veloce. Le parole invece se ne stanno lì lente, addirittura immobili. E a noi lentezza ed immobilità non piacciono più, ancora ahimè! Forse per questo che le descrizioni sono sparite nei libri che scriviamo e leggiamo, nel nome solo di ciò che serve e ancora ahimè! Penso a tutti gli scrittori del passato che hanno descritto luoghi senza averli mai visti. Quelle tristesse! La parola evoca e crea luoghi. Non ha bisogno che esistano. Oggi preferiamo avere occhi che parole, vedere senza descrivere con incremento della già vasta ignoranza di massa in Italia e altrove! Cambierà? Forse si, quando la cecità sarà totale.
Casalino Pierluigi,autore e studioso ligure, di Imperia, nato a Laigueglia il 29 giugno 1949
Casalino Pierluigi,autore e studioso ligure, di Imperia, nato a Laigueglia il 29 giugno 1949
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