domenica 18 dicembre 2016

GIUDIZI STORICI SULL'ISLAM

Se uno storico come  il Grunebaum parte dalle posizioni dello storicismo umanistico, agli antipodi del teocentrismo islamico, il Cantwell Smith si avvicina all'Islam da una posizione che più prossima e congeniale, una forte e impegnata coscienza religiosa, di trascendente religiosità. Ciò che, tuttavia, suscita perplessità di questa posizione è il limitare, come sembra fare il Cantwell, l'autentico fondo religioso di Islam a quel fatto e rapporto individuale, per cui in verità l'Islam non differisce troppo dal Cristianesimo, anzi da ogni deismo, un Islam, in altri termini da hanif o da monoteisti preislamici d'Arabia, un Islam ante litteram. Ma nell'Islam, nella sua realtà storica, come ha ben precisato anche Harouani, anche nel suo minimo include Dio e l'uomo, ma soprattutto Dio, l'uomo e il Corano e soprattutto il Profeta Maometto. Ed è proprio questo che ci rende incomprensibile la conversione all'Islam di molti occidentali. L'Islam storico, dunque, trascese quel momento iniziale del rapporto Dio-uomo in un complesso dottrinale che e sociale che si potrà dire più o meno macchinoso e accettabile dello stesso Cristianesimo, ma la cui concreta e massiccia realtà è innegabile, come prova l'indagine semantica che molti testi promuovono al riguardo. Un esame che sembra voler riproporre a detta del Cantwell un ritorno improbabile alle origini dell'Islam come sfortunatamente alcuni moderni settori di essi si lasciano andare con effetti pericolosi.
Casalino Pierluigi

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