E' mancato una settimana fa il più grande filosofo arabo vivente, il siriano di nascita Sadik al-Azm, intellettuale globale e figlio di una nobile famiglia del suo Paese d'origine. Docente ad Yale ee a Princeton, autore di un preziosissimo libro su Kant, professore emerito a Damasco, a lungo insegnante in Libano ed in Germania. Amante dell'Italia, aveva avuto anche incarichi nel nostro Paese. nel suo cuore c'era l'Occidente e la cultura araba, che conosceva in profondità. Riteneva l'Islam una religione oppressiva ed illiberale, in contrasto con i suoi ideali di autonomia kantiana. Di iniziale formazione marxiana, aderì alla sinistra radicale e voleva che tutto il popolo arabo si liberasse dall'influenza islamica. di conseguenza la sua vita nel mondo arabo non è stata facile. Convinto del carattere oscurantista dell'Islam cui contrapponeva la cultura moderna e la rivoluzione industriale, era e si considerava una sorta di Voltaire arabo. Le sue opere sono state apprezzate e lette come un segnale di provocazione e di modernità. Al-Azm è stato a favore dell'Illuminismo e della secolarizzazione, la cui mancanza spiegava in misura rilevante la decadenza del mondo arabo.
Casalino Pierluigi
Casalino Pierluigi
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