sabato 5 novembre 2016

CINA, RELIGIONI E LIBERTA' DI CULTO OGGI dello studioso ligure Casalino Pierluigi, nato a Laigueglia il 29 giugno 1949

Che la Cina sia da sempre terra senza religioni è dato assodato, anche se il fenomeno religioso è tutt'altro che marginale, se pur in genere rappresentato da culti prevalentemente di origine esterna o missionaria, considerato che lo zoccolo duro della società cinese è pervaso da credenze filosofico-animiste legate alla tradizione del Paese di Mezzo (su questo punto fu lungimirante Papa Pio XII che riconobbe la legittimità cattolica alla venerazione degli antenati nel 1939, conservata pure dai cattolici cinesi nonostante la professione romana; a tale riguardo la proposizione pontificia venne ribadita da Monsignor Zanin nel 1941, allorquando il prelato consacrò la Cina al Cuore Immacolato di Maria) Se è vero che religioni non autoctone sono presenti in Cina da epoche immemori (una sinagoga sorgeva a Shanghai nel X secolo con relativa comunità non solo straniera). Il vero contenzioso tra le autorità cinesi e le religioni si fonda in ogni caso sulla diffidenza che nei secoli la Cina ufficiale ha nutrito verso tutti i culti di importazione, giudicati sic et simpliciter canali di penetrazione straniera o al soldo dello straniero- Sull'argomento ci siamo intrattenuti in altra occasione. ora ci riferiamo allo stato della condizione religiosa dopo il varo di norme (8 ottobre 2016) che, allo scopo di combattere la propaganda religiosa e preservare la pace sociale nel Paese, hanno alzato il livello di controllo sulla formazione religiosa sul piano della repressione delle attività commerciali in frode o volte all'evasione fiscale. Il giro di vite colpisce tutte le religioni, anche se Pechino sembra cedere un po' sull'Islam in ragione degli insidiosi riflessi che l'attualità assegna a questa religione agli occhi dei cinesi. Se, infatti, si esercitano anche sull'Islam controlli severi, 'organizzazione dell'haji, il pellegrinaggio alla Mecca viene lasciato nelle mani delle organizzazioni islamiche di stato con alcune maglie operative non concesse ad altre religioni. Nel timore, comunque, che le religioni promuovano il fondamentalismo il livello di guardia resta alto con esiti spesso repressivi. come ha sottolineato la rivista Asianews.
Casalino Pierluigi

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