venerdì 18 dicembre 2015

I DIVIETI ALIMENTARI NELLA TRADIZIONE ISLAMICA. CURIOSITA' E LUOGHI COMUNI.

Al pari di quella ebraica, la tradizione islamica proibisce di mangiare carne di maiale e i suoi derivati, che comunque vengono consumati, ricavandoli da altre carni, se pur macellate secondo il rito musulmano. Il significato di questo antichissimo divieto è sconosciuto, anche se si fanno molte ipotesi, fra cui quella classica o igienistica, è una delle meno attendibili, perché la carne di maiale non è più grassa di tante altre carni rosse. Un'ipotesi fantasiosa, ma certamente più attendibile, è quella che tale divieto si poggi sul fatto che, come confermano le ricerche scientifiche recenti (anche finalizzate ai trapianti), si conoscesse già in antico la grande affinità biologica tra il corpo umano e quello suino. E' pure vietato il consumo delle carni degli uccelli carnivori come gli uccelli rapaci, il leone, la tigre et cetera. In caso di necessità, comunque, specialmente durante i viaggi, mangiare ogni tipo di carne, senza alcuna eccezione. Inoltre, la tradizione islamica richiede per le carni che è lecito mangiare una macellazione rituale, come sopra detto, che prevede la fuoruscita, il più completa possibile, del sangue dal corpo dell'animale. Tuttavia, il musulmano che non vive in Paese islamico è esentato da questo obbligo e può mangiare, a quanto pare, le carni del posto, escluso naturalmente il maiale. In Occidente, Italia compresa, si sono moltiplicate le macellerie islamiche (halàl) e anche i ristoranti che servono carne macellata secondo il rito halàl. Del resto, molti occidentali considerano la carne hlàl ancor più sana di quella che si consuma normalmente, perché la fuoruscita del sangue, prima della cottura, impedisce l'assunzione delle tossine in esso contenute. In ogni caso la tradizione islamica prevede che l'alimentazione sia parca, come parco era il Profeta  Maometto. Nulla impedisce che il musulmano sia vegetariano, se lo desidera. E' anche vietata l'assunzione di bevande alcooliche, come si dice nel Corano, anche se lo stesso Corano ammette che si possano consumare in caso di necessità (da parte delle persone malate), in assenza di bevande alternative. Nel contesto coranico si fa divieto anche al gioco d'azzardo e alle pratiche di divinazione e si invita al contrario a preservare l'integrità psicofisica e ad attenersi alla vita dura e morigerata in ricordo delle abitudini del deserto, inizialmente depositarie del messaggio islamico. I musulmani non praticanti, fra cui molti immigrati, non rispettano tali regole, anche e è più facile che trasgrediscano al divieto di bere che a quello di mangiare carne di maiale.
Casalino Pierluigi, Laigueglia, 1949, autore ligure, nativo di Laigueglia

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