Mentre la Cristianità (e il mondo intero) è in apprensione per la salute di Papa Francesco, prosegue il cammino del Giubileo 2025 con le sue occasioni di riflessione, preghiera e conversione in un momento storico in cui il clamore delle armi sale fino alla volta celeste. Il Giubileo 2025 cade esattamente 300 anni dopo il Giubileo 1725, indetto da Papa Benedetto XIII e celebrato in sobrietà ed umiltà e pur con grande beneficio spirituale collettivo. La memoria va tuttavia ad un altro Anno Santo, quello del 1750 che vede soprattutto l'impegno del frate francescano Leonardo da Porto Maurizio, canonizzato nel 1997 da Giovanni Paolo II ed ora patrono della città di Imperia. Di fronte all'esigenza di una nuova evangelizzazione della Chiesa postconciliare e degli stessi fedeli (anticipando in tal modo le encicliche e le lettere apostoliche degli ultimi pontefici che chiedono una Chiesa in uscita) ritornano infatti d'attualità quelle forme di catechesi note come missioni del popolo promosse con intensità e coraggioso fervore da San Leonardo, suscitando uno slancio devozionale straordinario e senza precedenti al punto da coinvolgere persino Papa Benedetto XIV, già cardinale Lambertini, bolognese verace e dotato di grande arguzia e di particolari doti comunicative. Il Pontefice, che aveva conosciuto Fra Leonardo a Bologna e ne aveva apprezzato le capacità missionarie, nel 1750, proclama un nuovo Giubileo, dopo essersi affidato nella preparazione all'intuito vocazionale e alla predicazione di Leonardo, che, al centro del percorso di conversione, pone la pratica della Via Crucis. La figura di San Leonardo giganteggia in tale contesto per il saper risvegliare i valori originari del messaggio cristiano. Benedetto XIV è, in proposito, convinto ammiratore di Leonardo, che si rivela un autentico faro di luce evangelica per la Chiesa universale, con l'esempio e la parola. L'azione instancabile di Leonardo avviata dieci anni prima dell'evento giubilare, in forza dell'incarico preparatorio di fiducia direttamente ricevuto dal Pontefice, giunge fino all'apice alla vigilia della sua morte che avvenne a Roma nel 1751, un anno dopo la conclusione dell'Anno Santo. Nel Giubileo del 1750 prosegue il processo di internazionalizzazione iniziato con quello del 1725 con l'afflusso anche di pellegrini dall'Egitto e dalla Siria e il riscatto di prigionieri in mano ai Turchi, circostanza, quest'ultima, particolarmente verificatasi anche tramite i domini sabaudi di Oneglia e Nizza e quelli genovesi di Porto Maurizio. È certamente con orgoglio, infine, che questa città deve ricordare l'opera e l'insegnamento del suo grande figlio, San Leonardo, come uno dei protagonisti dei Giubilei e della storia del Cristianesimo.
Casalino Pierluigi